(ANSA) – RIMINI, 04 MAR – E’ stata condannata a 10 anni di reclusione per aver tentato di uccidere il marito con un topicida: è la sentenza di primo grado in processo con rito abbreviato davanti al gup per una cittadina moldava di 48 anni, difesa dall’avvocato Luca Greco. "Al momento la mia cliente è libera – ha detto il legale – sottoposta al divieto di avvicinamento alla parte offesa e ricorreremo certamente in appello in quanto riteniamo che debba essere presa in considerazione la perizia del nostro medico legale secondo cui le dosi di veleno non erano tali da provocare la morte. Ossia dosi non letali per cui l’ipotesi di reato che ne sarebbe discesa è quella di lesioni gravi". Il pubblico ministero Luca Bertuzzi, al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna a 10 anni di reclusione per tentato omicidio e il gup Raffaella Ceccarelli ha accolto in toto la tesi dell’accusa, condannando la donna anche al risarcimento della parte offesa con 31 mila euro. Secondo le indagini la 48enne avrebbe tentato un po’ alla volta di uccidere il marito, come si fa con i topi, ossia col veleno mescolato nel cibo. La vicenda era emersa a causa dei continui ricoveri del marito per forti emorragie che avevano insospettito i medici dell’ospedale Infermi. Le successive analisi avevano quindi rivelato presenza di Bromadiolone e Coumatetralyl presenti nei veleni contro i ratti. La 48enne fu arrestata il 28 giugno del 2023 quando durante una perquisizione la squadra mobile trovò in un cassetto dell’armadio della camera da letto della coppia, una siringa contenente veleno per topi. (ANSA).