Otto espulsioni nelle ultime ore da parte dell’Ufficio Immigrazione della questura di Como. Le persone coinvolte sono state poi accompagnate alla frontiera per essere imbarcate in direzione dei rispettivi paesi d’origine.
Durante i controlli per contrastare l’immigrazione clandestina, sono stati scoperti un 45enne marocchino, un 21enne egiziano e una 40enne brasiliana tutti irregolari sul territorio nazionale così come una colombiana di 22 anni, un nigeriano di 37 e un cittadino del Bangladesh di 30 anni. Tra loro c’era anche chi è risultato già noto alle forze dell’ordine.
Per un altro cittadino del Bangladesh 26enne, fermato per un semplice controllo dalla volante l’altro ieri e risultato irregolare sul territorio, data la lista di precedenti, prevalentemente per droga, è stato accompagnato C.P.R. (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Trapani.
Da parte del gruppo anche il 36enne marocchino che domenica mattina, prima della partita tra Como e Napoli, in via Benzi, ha preso a pugni un uomo e spintonato un poliziotto. Il 36enne, e già noto alla polizia, è stato processato e condannato a 8 mesi di reclusione, pena sostituita con l’espulsione dal territorio con divieto di ritorno per cinque anni.
Gli specialisti dell’Ufficio Immigrazione, hanno concretizzato e accertato le situazioni operative prodotte principalmente dalle volanti in città, ma anche quelle provenienti dagli altri colleghi della polizia di Stato della provincia che quotidianamente confluiscono in questura.
Il commento del sottosegretario all’Interno Molteni
“Le ulteriori otto espulsioni consolidano con successo quella strategia di presidio del territorio e di innalzamento della sicurezza messa in campo da mesi dalle articolazioni locali dello Stato” ha commentato il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni. “Ringrazio il questore di Como Marco Calì, e tutto il personale della polizia per l’impegno con cui, quotidianamente, si dedicano alla tutela della collettività, contrastando quei fenomeni criminali che più impensieriscono i cittadini e che creano allarme sociale – ha aggiunto -. La definizione e l’attuazione di interventi così efficaci, necessita di un delicato lavoro di indagine, controllo e repressione che rappresenta – conclude Molteni – un’eccellenza delle nostre Forze dell’Ordine.”