“Prendiamo atto delle parole del ministro che ci rassicura sulla ripresa dei lavori ma – conoscendo i cantieri – credo che in 10 giorni si potrà far ripartire le prime operazioni, per gli scavi, temo, ci vorrà più tempo anche se sarò felice di essere smentito dai fatti”. Così il presidente della provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca, dopo la comunicazione ufficiale arrivata ieri in mattinata dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Gli scavi in galleria nel cantiere della Variante della Tremezzina, secondo quanto annunciato, riprenderanno tra una decina di giorni. Una nuova speranza, dunque, dopo tutte le criticità presentate al tavolo che si è svolto giovedì in prefettura, al quale l’impresa non ha partecipato.
In base alle parole del ministro la prima settimana di marzo le operazioni dovrebbero entrare nuovamente nel vivo. Quel che manca ancora e che, certamente, resta un documento molto atteso, è il nuovo cronoprogramma dei lavori, ricalibrato in seguito al lungo stop. Ridefinire l’orizzonte temporale di un’opera di tale portata è un elemento non di poco conto.
Intanto sul tema intervengono anche i sindacati che parlano della variante come dell’ “Odissea comasca” e lamentano la mancanza di coinvolgimento delle parti sociali e produttive. Nella nota firmata da Cgil Como, Cisl dei Laghi e Uil del Lario viene messa nera su bianco la preoccupazione per i lavoratori impiegati nel cantiere. “L’incertezza sulla ripresa dei lavori e il braccio di ferro tra Anas e Consorzio Sis mettono a rischio non solo il futuro dell’opera ma anche la comunità occupazionale e la sicurezza di chi ogni giorno opera in condizioni già complesse”. “Il completamento del cantiere è cruciale per lo sviluppo della viabilità, per il turismo, per il tessuto produttivo locale e per l’accesso dei servizi”. I sindacati chiederanno una convocazione urgente al Tavolo della Competitività e al presidente di Anci Lombardia, nonché sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra. Mentre al prefetto viene affidata e confermata la responsabilità di avere un ruolo centrale per affrontare le problematiche legate a questa maxi opera.