Emergenza migranti a Como, interviene il vescovo: monsignor Oscar Cantoni lancia un appello alle parrocchie e alle famiglie per trovare nuovi spazi di accoglienza.
In una lettera pubblicata sul Settimanale della Diocesi in distribuzione in queste ore, il vescovo di Como riconosce il lavoro svolto dalla comunità diocesana, ma ammette anche che “la cultura dello scarto e l’indifferenza verso chi è più povero sono aspetti in notevole crescita e non possono essere sottovalutati”.
Quindi, i numeri: “Sono più di 2.500 – spiega il vescovo – i migranti accolti e coordinati dalla Caritas sia nel comasco, che in Valtellina e nelle Valli Varesine. Sta a noi riuscire a trasformarli in una vera ricchezza e in una reale opportunità”.
L’appello alle famiglie comasche è chiaro: “Chiediamoci tutti insieme se, come comunità cristiana, stiamo facendo tutto il possibile per i fratelli più poveri, se come parrocchie, famiglie o singoli, abbiamo spazi, tempo e risorse ancora disponibili, senza girarci con troppa facilità dall’altra parte, per non commettere un ulteriore peccato sociale. Varie comunità – conclude il vescovo Cantoni – si stanno già interrogando e stanno assumendo ulteriori responsabilità. Potrebbero essere molte di più”.
Ma se servono nuovi spazi, perché il vescovo non dà in prima persona il buon esempio.
C’è il Seminario Vescovile a Muggiò che è “a norma”, in ottime condizioni e praticamente vuoto data la carenza di vocazioni.
Perché non inizia lui a non girarsi dall’altra parte?
Sono tanti i Cattolici che se lo chiedono.