(ANSA) – TORINO, 11 FEB – "Sfruttamento, precarietà, abusi di potere nel terzo settore". È quanto hanno voluto denunciare le decine di persone che oggi si sono raccolte in presidio a Torino davanti ai cancelli del Palazzo di Giustizia in occasione dell’apertura di una causa promossa da una ex lavoratrice di un’associazione "di donne femministe e transfemministe" (così come si presenta su internet) attiva nel capoluogo piemontese nell’ambito del sostegno a donne straniere vittime di violenza o alla ricerca di un’occupazione. "Un anno fa – ha spiegato una speaker – la lavoratrice ha subito un’aggressione fisica e verbale, dai connotati prevaricatori e anche razzisti, da una delle due dirigenti. Quindi ha scritto una lettera per segnalare la necessità di un incontro collettivo per parlare delle difficoltà che si erano create. La risposta è stata prima un provvedimento disciplinare, poi il licenziamento. Stessa cosa per due colleghe che avevano solidarizzato con lei". "Abbiamo portato l’associazione in tribunale – è il testo di un volantino diffuso nel corso del presidio – per ottenere quello che ci spetta: per gli straordinari non pagati e imposti come volontariato obbligatorio, per i contratti di collaborazione imposti nonostante lavorassimo come dipendenti, per i licenziamenti ritorsivi. E per ricordare che non la daremo mai vinta a chi ci vuole isolate, sfruttate, in silenzio". Alla manifestazione hanno preso parte attiviste del collettivo ‘Non una di meno’. (ANSA).