Oggettiva debolezza, errori di valutazione, scontri interni e decisioni non tempestive. Elezioni amministrative: arriva l’autocritica del Partito Democratico. Non che nei giorni scorsi gli esponenti dem non avessero ammesso la sconfitta, ma oggi la segreteria provinciale riconosce una lunga serie di errori.
Il mea culpa parte, come di consueto in questi casi, da un ringraziamento a chi si è speso in campagna elettorale.
Poi si inquadra l’elezione in uno scenario nazionale difficile: “una tendenza di larga scala che non ha favorito un percorso politico vittorioso”.
Tuttavia, con una certa onestà intellettuale, il Pd di Como non scarica ogni colpa su Roma. “Sarebbe però riduttivo, e non oggettivo, pensare che la sconfitta subita sul nostro territorio sia dovuta a colpe, responsabilità e scelte attribuibili solamente ai livelli politici superiori – si legge nel comunicato – Anche a livello locale sono state molteplici le occasioni che hanno impedito al centro sinistra comasco di primeggiare, prima tra tutte l’oggettiva debolezza, in alcuni frangenti, del nostro partito, compresso da errori di valutazione, scontri interni e decisioni non tempestive. Nonostante alcuni risultati positivi, come la vittoria ad Appiano Gentile – continua la segreteria provinciale – è innegabile che le città di Cantù, Erba e Como siano esempio che il PD comasco, unitamente alle coalizioni, non abbia saputo presentarsi come forza credibile di governo ed imporre le tematiche politiche di cui queste città, a nostro avviso, avevano bisogno. Da questa considerazione iniziale deve partire una necessaria fase di analisi, riflessione e rilancio dell’attività politica del nostro partito su tutto il territorio comasco, che prenderà avvio la prossima settimana con la convocazione dell’assemblea provinciale, luogo deputato ad avviare un processo di discussione”.