A Como proseguono le polemiche sulla chiusura delle scuole comunali da parte del sindaco, con la volontà di affidare alla gestione privata diversi asili nido della città, pur ricorrendo a soggetti del terzo settore. La delibera è attesa in consiglio comunale entro la fine di febbraio.
“Il sindaco di Como svende gli asili nido ai privati”: comincia così la nota diffusa da Massimo Coppia, segretario generale Uil Fpl Lario e Brianza, che critica le decisioni prese dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese. Ad accompagnarla un’immagine ironica e provocatoria allo stesso tempo: un cartello in stile immobiliare.
“Un altro pezzo di città svenduto a causa di una politica senza precedenti, frutto di un programma elettorale a dir poco scellerato“, critica Coppia. “Il sindaco di Como ha deciso di privatizzare gli asili nido – prosegue il segretario della Uil del Lario – un passo che va a discapito del benessere dei bambini e delle famiglie, ma soprattutto delle lavoratrici che da sempre garantiscono qualità e professionalità in questi servizi fondamentali”.
Il pensiero del sindacato è rivolto alla tutela dei lavoratori. Il Comune, dichiara Coppia, “non assumerà più personale per gestire gli asili nido”, anche se “il sindaco rassicura che nessuno perderà il posto di lavoro”. “Il rischio – ha dichiarato il segretario generale – è che il personale attuale venga spostato, o addirittura ridotto, per fare spazio a nuovi lavoratori, che andranno a coprire le falle di un’amministrazione che ormai sembra in difficoltà sotto troppi aspetti. Vedasi Ticosa”.
E ancora: “Se il pubblico impiego non investe sull’educazione dei suoi piccoli cittadini, quale generazione stiamo preparando per i prossimi anni? Un futuro di disuguaglianze sociali, dove i bambini più svantaggiati rischiano di essere lasciati indietro, mentre i ricchi avranno accesso a servizi privati sempre più costosi?”.
“Con la scusa di “privatizzare per migliorare”, Como rischia di diventare un esempio di ciò che non funziona“, critica Coppia rivolgendosi al sindaco Rapinese. “L’ennesima mossa per “snellire” la macchina amministrativa non fa che allontanare i cittadini dalle istituzioni e apre la strada a una città sempre più frammentata, dove i servizi essenziali, come quello dell’infanzia, vengono privatizzati e resi meno accessibili”, ha commentato.
“La Uil Fpl – conclude Massimo Coppia – continuerà a lottare affinché questi servizi rimangano pubblici e accessibili a tutti, senza mai scendere a compromessi sulla qualità del lavoro e sull’importanza di un’educazione che, oggi più che mai, dovrebbe essere il pilastro della nostra comunità“.
Le parole del sindaco Alessandro Rapinese
“L’ultima delibera sui nidi in seguito alla sentenza del Tar relativa al nido Magnolia a brevissimo arriverà in consiglio. Prima sarà approvata dalla giunta e poi arriverà in consiglio, così sarà attuata la nostra rivoluzione, come e meglio di prima”, dichiara Alessandro Rapinese a Etg+ Sindaco. “Eroghiamo già servizi con Enti del Terzo settore per disabili e anziani e vale lo stesso anche per molti nostri nidi”, ha ricordato.
Dopo la sentenza del Tar sul nido Magnolia, il sindaco di Como si era mantenuto fermo sulla sua posizione. Porterà in consiglio la chiusura della struttura di via Passeri e l’apertura della gestione a Enti del Terzo settore, come dichiarato ai nostri microfoni. Sono un esempio, ha sottolineato Rapinese, l’asilo nido Aquilone di via Lora e quello di Sagnino, che sono già gestiti dal terzo settore e generano ottimi risultati. La delibera che presto arriverà in consiglio, prosegue il sindaco, tutelerà soprattutto le fasce più deboli e, infine, ricorda che la sua amministrazione ha aumentato la qualità del lavoro per i dipendenti comunali come mai era stato fatto dalle amministrazioni precedenti.