(ANSA) – ANCONA, 23 GEN – A causa delle "criticità, di numerosi malfunzionamenti" riscontrate dagli uffici per l’app sul processo penale telematico, utilizzata al momento limitatamente alle archiviazioni, nelle Marche le Procure di Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro ne hanno sospeso l’applicazione che avrebbe dovuto essere esclusiva, ripristinando invece il deposito e la trasmissione analogica, in sostanza cartacea. Lo riferisce il procuratore generale della Corte d’appello di Ancona Roberto Rossi che ha incontrato i media alla vigilia dell’apertura dell’Anno giudiziario marchigiano che si svolgerà sabato 25 gennaio alle 9.30 alla Mole Vanvitelliana ad Ancona. Criticità, aggiunge il procuratore, si registrano anche ad Ancona ma nel capoluogo la trasmissione digitale con l’app sta continuando, seppure a fatica. "L’innovazione dovrebbe semplificare e velocizzare i procedimenti – osserva Rossi – e invece quando va bene le rallenta. Dipende molto dalla capacità informatica degli operatori. E’ un sistema complesso, ci sono decine di stringhe da riempire, spesso non combaciano e non contemplano alcune fattispecie". Già "la sperimentazione l’anno scorso – ricorda il procuratore generale – era andata malissimo, tanto che l’utilizzo era stato limitato alle procedure di archiviazione: c’erano tali e tante criticità e disfunzioni che il sistema è andato avanti con un rallentamento delle procedure. Sarebbe veramente una svolta se funzionasse ma non riusciamo a decollare: quello che funziona, funziona lentamente. Per richieste di archiviazione per cui servirebbero pochi minuti, servono ore: rimangono iscritte troppo a lungo persone per cui è stata chiesta l’archiviazione – lamenta Rossi – e dunque sono procedure non soddisfacenti". (ANSA).