(ANSA) – VENEZIA, 23 GEN – Se c’era bisogno di una prova, adesso la prova c’è: alloggi in affitto lungo non ce ne sono e se ne viene proposto uno le famiglie, pur di accaparrarselo, sono disposte a tutto. A Limenta, nel Padovano, una agenzia ha ricevuto 190 telefonate per un solo appartamento. "Sono mesi – ricorda Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova – che segnaliamo i rischi connessi alla proliferazione degli affitti brevi, un fenomeno che abbiamo documentato anche nelle scorse settimane e che deve trovare delle risposte". Risposte in assenza delle quali emergono situazioni come quella che racconta Silvia Dell’Uomo, vicepresidente vicaria dell’Ascom Confcommercio e presidente della Fimaa, il gruppo degli agenti immobiliari aderenti all’Ascom Confcommercio. "In agenzia, nei giorni scorsi, abbiamo preso in carico la proposta del proprietario di un appartamento sito a Limena. Locali buoni, contesto non male, costo mensile dell’affitto decisamente buono: 600 euro. Questo perchè si tratta di una locazione a canone concordato che prevede accordi territoriali e vantaggi fiscali sia per il locatore che per il locatario". Fin qui, verrebbe da dire, nulla di strano. "Nulla di strano in tempi normali – continua la presidente della Fimaa Ascom Confcommercio – drammatico in tempi come quelli che stiamo vivendo". Il suo racconto dà l’esatta dimensione del problema. "Tutto ha inizio – spiega Dell’Uomo – quando in agenzia, dopo aver raccolto la disponibilità dell’appartamento, abbiamo postato l’offerta su uno dei grandi player dell’immobiliare in Italia. Non è passata un’ora e sul mio telefono mobile, su quello del collega e su quello fisso dell’agenzia si è scatenato l’inferno. In pochissimo tempo abbiamo ricevuto qualcosa come 190 telefonate. Ad un certo numero siamo riusciti a rispondere, altre chiamate si sono accavallate per cui non siamo letteralmente stati in grado, se non altro, di avvisare che eravamo in piena bagarre". Ma come in tutte le situazioni critiche, anche in questo caso, chi aspirava all’appartamento le ha tentate tutte. Compreso qualche colpo sotto la cintura. "Ovviamente c’è chi, da subito, ha detto che avrebbe potuto pagare anche di più. In effetti un appartamento del tipo, senza concordato, in tempi normali, avrebbe tranquillamente spuntato 800 euro. Per cui non ci siamo sorpresi più di tanto se qualcuno ci ha sottolineato che avrebbe potuto arrivare anche al doppio. Ci siamo invece sinceramente sorpresi di fronte a chi, pensando che l’agenzia possa intervenire sull’accordo tra le parti, ha proposto a noi il raddoppio della commissione". (ANSA).