C’è chi dopo una serie di cambi di programma e di linea è riuscito ad arrivare – ovviamente in ritardo – a lavoro pur su convogli a quel punto affollatissimi. C’è chi, preso dallo sconforto, invece, ha deciso di tornare a casa. C’è chi propone di chiamare a raccolta tutti pendolari che vivono disagi quotidianamente e andare a manifestare davanti alla sede di Regione Lombardia. E chi ironicamente ringrazia per i minuti trascorsi al freddo in attesa di prendere un treno.
La rabbia dei pendolari per l’ennesima mattina nera (leggi qui cosa è accaduto) esplode anche sui social. Una delle pagine di riferimento è “Disservizio Trenord” su Facebook. Le voci che si alternano nei commenti hanno mille sfumature. C’è la rabbia, la frustrazione, lo stress per un’altra mattina di disservizi e riorganizzazione improvvisata per raggiungere il posto di lavoro. “Sono così stressata che mi viene da piangere” scrive un’utente coinvolta dai disservizi su un’altra linea con partenza da Novara. Nelle risposte c’è chi propone una task force legale con l’aiuto delle associazioni di riferimento. ”Siamo tantissimi a subire ogni giorno questi disservizi che ricadono sul lavoro, sulla famiglia e sulla salute”. “E’ ora di fare qualcosa di concreto” risponde un’altra utente.
Non solo il trasporto dei pendolari. A guardare le testate giornalistiche online si legge un’altra mattina di passione anche per chi utilizza l’alta velocità tra Roma e Firenze che ha poi causato un rallentamento dei treni che viaggiano sulla linea di alta velocità in direzione Firenze.