(ANSA) – ROMA, 12 GEN – «È stato un gesto inspiegabile. Non ci sono spiegazioni ancora ad oggi, soprattutto da parte di chi l’ha fatto. Chiedo scusa umanamente, nonostante io non l’abbia mai toccata quella bicicletta. E pensare che un ragazzo non potrà mai più riprendere in mano la sua vita, questo è inaccettabile». Lo ha detto su Italia 1 a Le Iene, Sara, la ventenne condannata a 16 anni per il lancio della bici ai Murazzi di Torino, che ha causato lesioni irreversibili allo studente Mauro Glorioso, obbligato a vivere su una sedia a rotelle. Le viene chiesto: «Tu quanti anni avrai quando sarà finito tutto questo?». Sara risponde «36». Alla domanda su come immagina la sua vita a quell’età, la ragazza risponde: «Sicuramente non ne avrò mai più 20. Non me lo immagino». Pochi giorni fa le è stata comunicata la condanna a 16 anni. «Quando mi hanno detto che erano 16 anni, sono svenuta. Il PM ne aveva chiesti 12, pensavo mi dessero meno. Non sono pene eque. Come fai a non distinguere chi l’ha fatto e chi no?», osserva. (ANSA).