Pronto soccorso nel caos: aumentano i casi di influenza e polmoniti. L’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia ha già riorganizzato i posti letto. 15 in più quelli allestiti nei giorni scorsi, eppure ancora non bastano.
La direzione sanitaria – come da prassi durante i mesi invernali, in concomitanza con l’influenza – ha deciso di dare priorità ai pazienti in arrivo al pronto soccorso. Per questo, alcuni interventi di chirurgia programmati, non urgenti e non di tipo oncologico sono stati rimandati. L’aumento di ricoveri in area medica, infatti, ha imposto di usare anche posti letto solitamente dedicati a pazienti chirurgici.
Soltanto ieri si registravano 55 pazienti ricoverati al Sant’Anna, 29 a Cantù – a cui si aggiunge un paziente in rianimazione – e 7 a Menaggio, per un totale di 92 ricoveri.
Le parole del direttore sanitario di Asst Lariana
A fare il punto sulla situazione è il direttore sanitario di Asst Lariana, Brunella Mazzei. “Abbiamo cominciato a registrare un aumento dell’afflusso dei pazienti, soprattutto molto anziani – in particolare ultraottantenni – nel pronto soccorso di tutti i nostri presidi. Si tratta principalmente di pazienti con grosse complicazioni legate alla comorbilità, sulla quale si inserisce poi una sindrome influenzale che complica pesantemente il quadro. Per questo, si ha la necessità di un ricovero ospedaliero. Abbiamo iniziato ad avvertire questi aumenti dagli ultimi giorni del 2024, via via in incremento. Da sabato, all’inizio del ponte dell’Epifania, il numero di accessi è stabilmente oltre la media“, ha spiegato.
Non solo l’aumento dei posti letto in area medica: “Per consentire ai pazienti di avere un punto di riferimento territoriale – ha aggiunto la dottoressa Mazzei – abbiamo predisposto hotspot infettivologici a cui tutti i cittadini aventi la necessità possono rivolgersi al momento di chiusura degli studi dei medici di medicina generale”.
Il picco epidemico è iniziato e stabilire la sua durata, precisa la direttrice sanitaria, è molto difficile. Di sicuro però, “ancora per qualche giorno andrà avanti questa situazione di criticità“. Poi l’invito a vaccinarsi per scongiurare o ridurre “in maniera importante il rischio di ricovero ospedaliero”. “Il mio invito – ha infatti dichiarato la dottoressa Mazzei – è aderire a tutte le campagne vaccinali che sono disponibili sul territorio lariano, regionale e nazionale”.
La situazione all’ospedale Valduce
Situazione analoga anche all’ospedale Valduce di Como, come descritto dal direttore sanitario Riccardo Bertoletti. “Dalla fine della scorsa settimana, tra giovedì e venerdì, abbiamo registrato un significativo aumento del numero di pazienti arrivati in pronto soccorso e una netta crescita percentuale dei pazienti per cui si è reso necessario il ricovero”, ha dichiarato il dottor Bertoletti.
Le festività natalizie, insomma, si sono concluse nel peggiore dei modi per tanti comaschi. “Sono stati tre giorni di iper afflusso al pronto soccorso del Valduce”, ha aggiunto. “In media, in condizioni normali, contiamo 40-50 accessi al giorno. Durante il ponte dell’Epifania, invece, la media è letteralmente raddoppiata, contando oltre 80 pazienti al pronto soccorso”.
I ricoveri, ha poi precisato, non sono causati dalla sindrome influenzale in sé, ma dalla presenza di patologie pregresse. Si tratta, ha spiegato il direttore sanitario dell’ospedale Valduce, di pazienti “polipatologici, fragili e molto anziani”.
Per il momento, non si è reso necessario rimandare interventi di chirurgia ordinaria, ma con grande impegno quotidiano da parte del personale sanitario. “In vista dell’aumento dei casi di influenza, stiamo cercando di riorganizzare i posti letto. Se favoriamo i ricoveri di pazienti in area medica, arriviamo a un punto in cui siamo costretti a rimandare operazioni chirurgiche non urgenti. In questi primi giorni del 2025 non è ancora stato necessario rinviare interventi, ma tutti i giorni dobbiamo riorganizzare i posti letto, con grandissimo sforzo da parte di medici e infermieri, che sono ancora insufficienti per far fronte al continuo aumento di pazienti e di ricoveri”. Resta fondamentale, ha concluso il dottor Bertoletti, aderire alla campagna vaccinale, per proteggersi dall’influenza.