Conferenza stampa e non soltanto. A Mozzate, oltre ad un momento di auguri e condivisione con gli esponenti dei mass media locali, mister Cesc Fabregas ha fatto il punto sulle recenti migliorie del centro sportivo. Ha mostrato la nuova palestra, e ha annunciato anche i prossimi lavori, come, ad esempio, la creazione di una struttura con piscina, utile per il recupero degli infortunati. Poi, durante la conferenza, l’attenzione è stata tutta rivolta alla partita con l’Inter, in programma domani alle 20.45 allo stadio Meazza di Milano.
Prima di tutto il punto sugli assenti. Per una botta rimediata in una delle ultima sedute non sarà disponibile Alessandro Gabrielloni, “eroe” della partita contro la Roma. L’attaccante si aggiunge a Maximo Perrone (che sta meglio e tornerà ad allenarsi in gruppo verso metà gennaio), Alberto Moreno e Marco Sala. Per quanto riguarda la formazione che scenderà in campo a San Siro, l’unica ammissione sul ruolo di titolare per Sergi Roberto, anche se, visto il recente recupero da un infortunio, non potrà disputare tutto l’incontro. Ma mister Cesc Fabregas conta molto sulla sua esperienza.
“Un anno fa questa partita poteva sembrare un sogno – ha spiegato l’allenatore degli azzurri – Al Como chiedo di lottare, di disputare una importante prestazione contro una grande squadra. L’Inter per me è tra le tre più forti formazioni d’Europa. Ha esperienza, fisicità, qualità e i suoi giocatori sanno in ogni momento quello che devono fare. Noi dobbiamo fare tutto bene ed essere sempre concentrati dentro la partita. Servirà forte attenzione in ogni momento: potrà capitare che per 2-3 minuti l’Inter non ci faccia toccare palla. Starà a noi gestire al meglio le circostanze in cui il pallone sarà invece nostro. Sappiamo che c’è grande attesa tra i nostri tifosi, che ci seguiranno numerosi a San Siro: vogliamo regalare loro tante emozioni e un bel Natale”.
“Ai miei giocatori chiedo di non avere paura – ha aggiunto Fabregas – Non possiamo permetterci di essere passivi e di aspettare i nerazzurri sempre, perché prima o poi ti puniscono. Servirà ovviamente una grande prestazione difensiva. Non soltanto, ai giocatori chiedo inoltre di comunicare tra loro in campo, di parlare. E’ importante, è uno dei cardini del calcio moderno. Anche perché in quello stadio per me sarà praticamente impossibile farmi sentire”. Il tecnico dei lariani ha anche ammesso di aver riguardato la gara tra nerazzurri e Venezia, terminata 1-0 per l’Inter, ma con i lagunari che hanno creato molte difficoltà alla formazione di Simone Inzaghi.
Per quanto riguarda i singoli azzurri Fabregas ha detto: “Sergi Roberto potrà essere importante con la sua esperienza. Nico Paz vuole dimostrare di essere forte e gioca senza pressione. Con Patrick Cutrone ho parlato dopo la la gara con la Roma: tra noi nessun problema, ci conosciamo bene. E’ istintivo, a volte anarchico e dà tutto per la squadra. E’ migliorato tantissimo. Belotti? Sta facendo bene, apprezzo il suo atteggiamento. In generale tengo a spiegare che al di là dei minuti in campo conta la qualità. Me lo diceva sempre Antonio Conte al Chelsea. Uno può stare in campo tutta la partita e nessuno lo nota; oppure può fare come Alessandro Gabrielloni con la Roma. Ha giocato pochissimo ma poi, per come è andata, tutti hanno parlato di lui”.
Con i giallorossi si è accesa una luce, quel “click” che Fabregas auspicava da tempo: “Speriamo… ma per dati, prestazioni e atteggiamento nel lavoro di tutti i giorni e in partita posso garantire che siamo sulla strada giusta”.