Non si ferma il Festival Storie di Cortile che domani prosegue con il concerto di domani, venerdì 9 giugno: una serata dedicata a Dino Campana con il cantautore fiorentino Massimiliano Larocca e l’organettista Riccardo Tesi.
9 giugno – Verano Brianza – Curt de Bram
Via Umberto I 2 – tel 335 6725938
in caso di maltempo in Biblioteca di via N. Sauro
ore 21.00 – Ingresso Libero
I “Canti Orfici” del poeta visionario toscano diventano canzone. Dino Campana è stato ignorato in vita, ma la sua poesia ha avuto nel tempo una rivalutazione clamorosa. Oggi i “Canti Orfici”, l’unico suo libro scritto e pubblicato in vita, sono considerati un’opera imprescindibile della poesia moderna italiana e non solo. Mentre la tormentata vicenda biografica di Campana e la sua follia, sono state oggetto di molti film e di spettacoli teatrali, Massimiliano Larocca, musicista fiorentino giunto al quinto album, ha trasformato in canzone le liriche visionarie del poeta di Marradi, mantenendosi fedele a parole e metrica in una operazione mai tentata prima in Italia. Larocca sarà accompagnato dall’organettista Riccardo Tesi, collaboratore dei più grandi cantautori italiani, tra cui Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè e Carmen Consoli.
Storie di Cortile
Dai villaggi africani alle piazze nel Sud America o nel Meridione italiano, dalle corti contadine della pianura padana alle calate liguri. La tradizione orale di una volta, i cantastorie e i raccontatori hanno sempre avuto il loro palcoscenico naturale, e anche la gente comune un tempo si passava le notizie, si confrontava e allestiva le commedie della vita quotidiana in questi centri di aggregazione. Oggi particolarmente nel Nord Italia, questi luoghi carichi di significati che hanno svolto un ruolo sociale e culturale di aggregazione, non esistono più, sostituiti da rotatorie, parcheggi, centri commerciali. Sono rimasti però corti, cortili, cascine e case di ringhiera, che rappresentano un patrimonio straordinario del nostro territorio. Un patrimonio da valorizzare e raccontare attraverso un unico cartellone di eventi che si svolgeranno da maggio a luglio nelle corti e nei cortili, al senso dello stare insieme si uniranno racconti e personaggi che con lo stesso spirito di una volta interagiranno con il pubblico per rendere più veri e partecipativi i loro spettacoli e allo stesso tempo riportare angoli meno conosciuti delle nostre zone ad un senso antico e popolare.
Direzione artistica di Andrea Parodi
info: pomodorimusic@gmail.com
I prossimi appuntamenti:
La Storia del “Tenco” con Enrico De Angelis e Antonio Silva
14 giugno – Cantù – Corte San Rocco
Via Matteotti 39 – tel 031 716094
In caso di maltempo presso la Sala G. Zampese di Corso Unità d’Italia 11
Ore 21.00 – ingresso libero
Una serata dedicata a storie e aneddoti dei grandi protagonisti della “canzone d’autore italiana”, espressione coniata dal giornalista Enrico De Angelis nel 1969. De Angelis è stato per molti anni il direttore artistico del Premio Tenco e al suo fianco ci sarà Antonio Silva, che ha presentato tutte le edizioni della prestigiosa kermesse sanremese. Antonio Silva si esibirà nella sua Cantù, dove è stato a lungo il preside del Liceo Scientifico Enrico Fermi e ha ricevuto lo scorso anno la cittadinanza onoraria. Per esaltare racconti e ricordi verranno interpretate dal vivo alcune tra le più belle canzoni dei cantautori italiani, da De Andrè a De Gregori, da Jannacci a Guccini, da Paolo Conte a Luigi Tenco (di cui quest’anno ricorrono i 50 anni dalla morte). La grande canzone d’autore italiana verrà omaggiata e rivisitata dai cantautori del nostro territorio.
“Confesso che ho stonato”. Di e con Gianni Mura, Antonio Silva, Luca Ghielmetti e i Sulutumana
21 giugno – Novedrate – Corte Nobile
Corte Nobile – Via Taverna – tel 348 8061013 / 333 8365248
In caso di maltempo presso Salone Polivalente di via Taverna
Ore 21.00 – ingresso libero
Dalla Piaf mangiauomini all’elogio della fisarmonica, dai legami tra calcio e musica all’omaggio a Sergio Endrigo, dai primi Festival di Sanremo imparati a memoria agli ultimi, serenamente trascurati: viaggio arbitrario per chi è totalmente, irrimediabilmente stonato e lo dichiara subito (l’autore), ma continua a sentire il fascino della canzone e a volte osa addirittura parlare di poesia. Con il rischio di essere criticato sia dai poeti sia dai cantautori, gente abbastanza permalosa. La difesa è già pronta: troppo amore. Gianni Mura entra giovanissimo nella redazione de “La Gazzetta dello Sport”. Dal 1976, per “la Repubblica”, segue gli avvenimenti sportivi più importanti (Olimpiadi, Europei e Mondiali di calcio, Tour de France). Dal 1991 firma, con la moglie Paola, una rubrica di enogastronomia (Mangia & Bevi) su “Il Venerdì” di “Repubblica”. Ha scritto romanzi e saggi tra cui un’antologia tratta dagli scritti del suo maestro Gianni Brera. Nella vecchia corte, seduti insieme a lui a un tavolo di osteria, ci saranno vecchi amici come Antonio Silva, il cantautore Luca Ghielmetti e i Sulutumana.
Il colore della pelle nella storia del rock. Viaggio musicale tra le più belle canzoni contro il razzismo.
Con Garland Jeffreys, Bocephus King, Mauro Ottolini jazz band
26 giugno – Cantù – Cortile de la Cantürina
Via Ettore Brambilla 3 – tel 031 701717
in caso di maltempo presso Circolo Arci di via Ettore Brambilla 3
ore 20.00 aperitivo e degustazione di prodotti Fior Fiore Coop
inizio spettacolo ore 21.00 – Ingresso libero
C’era un tempo nel quale la musica aveva il potere di cambiare le coscienze di chi la ascoltava, di unire la spiritualità e la fisicità, la politica e l’amore, la passione e la rabbia, la protesta e l’immaginazione, il sogno e la realtà. Era il tempo in cui Bob Marley regnava nel mondo del reggae e della musica popolare. Un rivoluzionario che voleva combattere miseria, schiavitù, razzismo, odio usando come armi la musica che “colpisce e non fa male”. Tra gli amici e i collaboratori più intimi di Bob Marley c’era un giovane cantautore in erba di Harlem, New York. Un nero dagli occhi azzurri chiamato Garland Jeffreys, destinato a diventare un’icona del rock mondiale e bandiera della lotta contro l’oppressione politica e razziale. Garland Jeffreys ha raccolto il testimone da Marley e ha contaminato il suo verbo tra Africa, Jamaica e il rock urbano newyorkese di cui è stato caposcuola insieme all’amico Lou Reed. Insieme a Jeffreys ci saranno altre due eccellenze della musica mondiale: il cantautore canadese Bocephus King e il trombonista jazz Mauro Ottolini, accompagnato dalla sua band.
Il Bandito e il Campione: Luigi “Grechi” De Gregori
1 luglio – Cucciago – Corte Castello
Via XX Settembre – Tel 031 787302 / 031 787587
in caso di maltempo presso la Biblioteca di Via S. Arialdo 2
Ore 21.00 – ingresso libero
Luigi “Grechi” De Gregori è un vero hobo e folksinger. Nato in provincia di Padova, ha vissuto a Pescara, Roma e Milano, dove ha svolto il lavoro di bibliotecario come suo padre e suo nonno, e da diversi anni vive tra Roma, la verde Umbria e… la strada. Come nella vera tradizione degli hobo ha girovagato coi suoi stivali da cowboy e una chitarra acustica a caccia di storie, canzoni e nuovi amici. La strada è un elemento fondamentale nella poetica di Luigi Grechi. Uno stile di vita che ha marchiato il suo modo di concepire la musica e la vita stessa, assaporando ogni piccolo sorso di vino e sorprendendosi della magia di ogni incontro. L’hobo viaggia sui treni, si fa caricare in autostop, non prende mai scorciatoie, ci sono polvere e fango sui suoi stivali e stupore e innocenza nei suoi occhi. Le sue canzoni sono dei piccoli film capaci di dipingere storie, personaggi e dettagli, come l’epica “Il Bandito e il Campione” portata al successo da suo fratello Francesco De Gregori.
Generazioni Dylan. Volti e percorsi del songwriter per eccellenza raccontati da Alessandro Carrera, Riccardo Bertoncelli, Paolo Carù, Carlo Feltrinelli e il cantautore canadese Bocephus King.
6 luglio – Figino Serenza – Villa Ferranti
Villa Ferranti – Piazza Umberto I 1 – tel 031 781271
in caso di maltempo presso Sala Camino di Villa Ferranti
Ore 21.00 – ingresso libero
Bob Dylan è un poeta, scrittore, premio Nobel, pittore, scultore, attore, conduttore radiofonico e, soprattutto, il più grande cantautore della storia. Dylan incarna da più di mezzo secolo lo spirito dell’America e per suo tramite lo spirito del mondo. I suoi testi, fusi con le musiche cui hanno dato anima e senso, hanno generato canzoni che sono diventate le fondamenta di un sogno collettivo. Dylan è stato capace di rivoluzionare il rapporto tra canzone, poesia e letteratura. L’esperto dylanologo Alessandro Carrera, docente all’Università di Houston e scrittore (Premio Montale per la Poesia nel 1993) ha appena pubblicato in tre volumi l’opera omnia Lyrics, che comprende tutta la produzione poetica di questa voce inimitabile e inconfondibile, organizzandola cronologicamente e arricchendola di una traduzione e un apparato di note, che non hanno eguali per finezza e capillarità nel panorama mondiale. Nella incantevole cornice di Villa Ferranti l’autore dialogherà con il suo editore (e scrittore) Carlo Feltrinelli, con il critico musicale Riccardo Bertoncelli e con Paolo Carù, ideatore della storica rivista Buscadero. Il songwriter canadese Bocephus King suonerà per l’occasione una speciale scaletta di sole canzoni di Bob Dylan.
“Bob Dylan ci ha liberato la mente così come Elvis Presley ci aveva liberato il corpo.” Bruce Springsteen
Mestieri da donna e la tradizione del pizzo canturino. Racconti, mostra fotografica e concerto della cantautrice di Boston Annie Keating e Sulutumana
17 luglio – Cantù – Corte San Rocco
Via Matteotti 39 – tel 031 716094
In caso di maltempo presso la Sala G. Zampese di Corso Unità d’Italia 11
Ore 21.00 – ingresso libero
Un’anziana donna vicino al focolare intenta al ricamo, una madre occupata nell’adempimento delle faccende domestiche, una bambina che gioca così come conviene alla sua età. Una mostra, racconti di protagoniste di cortile per narrare storie di tomboli e di mestieri femminili.
La musica della cantautrice di Boston Annie Keating e dei Sulutumana per rievocare il rumore del fusello del tombolo e il suono delle bocche che, in cerchio, chiacchierano. Annie Keating arriva per la prima volta in Italia da Boston e la critica specializzata ha mosso per lei paragoni importanti che vanno da Joan Baez a Mary Gauthier. I Sulutumana sono una delle eccellenze musicali del territorio e prepareranno per l’occasione una scaletta di ritratti femminili tra le quali non mancherà l’intensa Carlina Rinascente.
Notte Bianca dedicata al “Giro d’Italia”.
22 luglio – Figino Serenza – Centro Storico
tel. 338 3676766 – 339 1712203
Omaggio ai 100 anni del Giro d’Italia e alle nostre regioni con un viaggio itinerante nelle corti del paese per esplorare la ricchezza e la varietà enogastronomica e musicale. Dalle ballate in dialetto della Valtrompia del cantautore Charlie Cinelli alle pizziche e ai cannoli siciliani. Le vie del centro del paese saranno in festa e si potrà entrare in una vecchia corte per riscoprire le tradizioni e il sapore della Milano di tanti anni fa, gustando un piatto di risotto con l’ossobuco e ascoltando le canzoni da osteria di Nanni Svampa.
Italiani di Argentina
con Pedro Pablo Pasculli (campione del mondo del 1986 e compagno di stanza di Diego Armando Maradona) e Juan Carlos “Flaco” Biondini (storico chitarrista di Francesco Guccini). Tanghi della tradizione e Piazzolla con Flaviano Braga (bandoneon), Giulia Larghi (violino) e Luca Maggioni (viola)
25 luglio – Cantù – Cortile de la Cantürina
Via Ettore Brambilla 3 – tel 031 701717
in caso di maltempo presso Circolo Arci di via Ettore Brambilla 3
ore 20.00 aperitivo e degustazione argentina
inizio spettacolo ore 21.00 – Ingresso libero
Terrazze soleggiate, balconi fioriti, piante rampicanti aderenti a pareti coloratissime che sfidano il blu del cielo, piccoli bar. Una sera d’estate è il momento migliore per fare un salto da queste parti. Due suonatori a condurci là dove una coppia di ballerini improvvisa passi di tango. Un ballo e una poetica testimoni di un paese complesso, espressioni di sentimenti eterni quali la malinconia, la nostalgia, la sensualità, la passione, la rabbia. Il tango come testimone di un processo di immigrazione che alla fine del diciannovesimo secolo vede milioni di europei riversarsi nelle città argentine.
Così come il tango, anche il calcio cresce nelle periferie e sono proprio gli immigrati, i poveri che per giocarlo hanno bisogno solo della voglia e di un gomitolo di stracci, a plasmarlo in maniera inconfondibile e indelebile.
L’Argentina è una grande nazione ma anche, e ancora, un piccolo paese in cui i visi sembrano familiari e accennano saluti dolcissimi, i vicoli sanno di bisbigli e chiacchiere, le terrazze invitano al ‘non fare’, a godersi il tempo che qui sembra non incidere sulle cose.
The Gang in concerto
30 luglio – Cucciago – Corte Castello
Via XX Settembre – Tel 031 787302 / 031 787587
in caso di maltempo presso la Biblioteca di Via S. Arialdo 2
Ore 21.00 – ingresso libero
Una serata con uno dei più importanti gruppi rock italiani, che ripercorre i quarant’anni di una carriera all’insegna dell’impegno sociale, culturale e politico da “non allineati”. Dagli esordi nel segno del punk londinese, sotto l’egida dei Clash, alle battaglie antifasciste e vicine al mondo del lavoro, fino al recupero delle tradizioni contadine italiane e della nostra memoria popolare; un viaggio intorno al mondo con uno sguardo ai Paesi più poveri e ai popoli sottomessi. La voce e le storie di Marino Severini e la chitarra del fratello Sandro hanno la grazia e l’autenticità delle cose buone da salvare del nostro traballante Paese. L’ultimo album è proprio un omaggio agli anni Settanta e a quella canzone d’autore da non dimenticare, da De André a Lolli, da Bennato a Guccini, da Finardi a Gaber. Precursori dei Modena City Ramblers e pionieri del folk rock in Italia, i Gang sono una band di culto che ha scritto pagine tra le più belle della canzone italiana.