(ANSA) – VARESE, 19 DIC – Sul caso mascherine, il collegio del tribunale di Busto Arsizio (Varese) presieduto da Rossella Ferrazzi (Daniela Frattini e Marco Montanari a latere) non scioglie il nodo sulla competenza territoriale e rinvia gli atti relativi al processo che vede imputata l’ex presidente della Camera Irene Pivetti alla Corte di Cassazione. Sarà la Suprema corte, dunque, a stabilire se il processo dovrà essere celebrato a Busto Arsizio (dove ha sede la procura che per prima ha iscritto la notizia di reato), a Milano o a Roma. L’eccezione sull’incompetenza territoriale del tribunale di Busto Arsizio era stata sollevata da tutti i difensori degli imputati. Il collegio ha sciolto la riserva nel pomeriggio di oggi, sospendendo temporaneamente i termini di prescrizione. Soddisfatta l’ex presidente della Camera. "Il collegio ha analizzato in modo serio e razionale le argomentazioni da noi portate – ha commentato Pivetti al termine dell’udienza – Prendendo una decisione ponderata. Sarà la Cassazione a stabilire dove il processo dovrà celebrarsi". Pivetti parla di un "guazzabuglio di accuse" che la vedono "completamente estranea. E lo dimostrerò. Voglio affrontare il processo proprio per questo. Certo i danni ci sono stati sotto il profilo imprenditoriale ma avrò la possibilità di cancellare il fango che ci è stato gettato addosso". L’ex presidente della Camera è accusata a vario titolo, insieme alla figlia, al genero, all’imprenditore Luciano Mega e ad altri soggetti di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio nell’ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro arrivate a Malpensa durante l’emergenza Covid. Secondo l’accusa sarebbero invece state consegnati dispositivi di protezione individuale solo per un valore di 10 milioni, di qualità scadente, praticamente inutilizzabili e con falso marchio CE. (ANSA).