Ancora nessuna decisione. Prosegue in aula la contesa tra Comune di Como e Associazione Carducci. Prossima udienza fissata per l’8 gennaio. La vicenda, finita in tribunale a Como, vede al centro la sede di viale Cavallotti, da decenni utilizzata dall’Associazione e che ora l’amministrazione vuole destinare al Conservatorio.
Oggi sono stati ascoltati alcuni testimoni, mentre l’8 gennaio è prevista la discussione sulla cosiddetta “possessoria”, un documento presentato dall’avvocato e presidente del Carducci Maria Cristina Forgione per far valere la gestione dei locali da parte dell’associazione in tutti questi anni.
Resta dunque sospeso lo sgombero degli spazi, inizialmente previsto per il 5 novembre. Giorno in cui il Comune avrebbe dovuto tornare in possesso dei locali dopo il primo tentativo di sfratto fallito. Per il momento, come detto, l’operazione è in pausa proprio perché proseguono le udienze con le parti coinvolte. La speranza dell’associazione e dei suoi sostenitori è che questa sospensiva possa essere presa come una possibilità per provare a trovare una mediazione tra le parti.
Il sindaco Alessandro Rapinese non sembra però voler fare passi indietro ed è tornato a parlare della questione nell’ultima seduta di consiglio comunale. Tracciando un bilancio dei progetti realizzati, il primo cittadino ha citato anche la destinazione del Conservatorio negli spazi di viale Cavallotti. “Abbiamo preparato una delibera – ha detto – ma qualcuno si sta opponendo e ne pagherà il prezzo massimo”.