(ANSA) – BARI, 18 DIC – A 40 anni dal rientro in Italia delle salme dell’equipaggio del regio sommergibile Scirè che fu affondato al largo di Haifa di 10 agosto 1942 da una corvetta inglese durante la seconda guerra mondiale, le vittime sono state ricordate al Sacrario dei caduti d’oltremare di Bari. Nel corso della cerimonia, questa mattina, è stata inoltre scoperta la targa che indica i nomi dei 43 militari sepolti nel capoluogo pugliese. Presenti, fra gli altri, Vincenzo Montanaro, comandante interregionale marittimo Sud, il presidente dell’Associazione nazionale Marinai d’Italia, Pierluigi Rosati, la parlamentare di Fratelli d’Italia Paola Chiesa, e circa venti parenti delle vittime. Nell’attacco al sommergibile, oltre al comandante Bruno Zelik, persero la vita sei ufficiali, 15 sottufficiali, 19 sottocapi, otto marinai dell’equipaggio e due ufficiali, quattro sottufficiali, due sottocapi e tre marinai incursori. Da allora il sottomarino, a cui è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare, giace a 35 metri di profondità, fuori dal porto di Haifa, in Israele. Nel settembre 1984 sono state recuperate 43 salme, che ora riposano nel sacrario di Bari. Altri corpi sono ancora all’interno del relitto. La cerimonia si è aperta con la deposizione di una corona di alloro, seguita dallo scoprimento della targa. Successivamente le autorità hanno firmato l’albo d’onore e partecipato alla funzione religiosa. Al termine è stato donato al museo del Sacrario un modellino del sottomarino Scirè. "Parliamo di uomini, prima che di militari – ha detto Montanaro – Di eroi che hanno dato la vita per il proprio Paese. E’ importante ringraziare i familiari presenti oggi". Rosati ha aggiunto che "è importante ricordare, il presidente della Repubblica dice sempre che un Paese senza memoria non ha futuro. Oggi ricordiamo in modo semplice tanti ragazzi che hanno lasciato la vita, ma anche coloro i quali hanno sacrificato se stessi per la patria". (ANSA).