È polemica nel mondo politico dopo l’annuncio del taglio drastico dei contributi a favore delle società sportive comasche da parte del Comune (QUI L’ARTICOLO). Le critiche sono bipartisan. “Ho sempre creduto nel valore sociale dello sport, che rappresenta un pilastro fondamentale per la crescita delle nuove generazioni e per il benessere della nostra comunità. – è intervenuto Stefano Molinari, presidente provinciale di Fratelli d’Italia ed ex assessore allo Sport. – Il bando appena pubblicato è un segnale preoccupante. Ridurre il massimo contributo per ogni società a 1.500 euro, una cifra irrisoria rispetto ai 10.000 o 8.000 euro che erano previsti in passato, significa ignorare completamente le reali necessità di chi lavora quotidianamente per garantire accesso allo sport ai nostri giovani. Faccio appello all’amministrazione comunale affinché riveda queste scelte. – conclude Molinari – Non possiamo permettere che il nostro territorio perda questo patrimonio prezioso per colpa di politiche miopi e penalizzanti”. “Il sindaco Rapinese – interviene Gianluca Giovinazzo, segretario provinciale di Sinistra Italiana – da una parte è onnipresente sulle vicende del Como Calcio, dall’altra penalizza le società sportive dilettantistiche della città tagliando i contributi. Insomma debole con i forti e forte con i deboli. Peccato che le società dilettantistiche di Como hanno costituito da sempre un bacino dal quale attingere per lanciare nelle società professionistiche coloro che hanno un talento. Lo sport, soprattutto quello a livello dilettantistico, svolge anche una funzione di recupero di molti giovani. – conclude Giovinazzo – Aiutare le associazioni dilettantistiche significa aiutare i giovani”.
Il Coni ha invece una posizione diversa da quella che ci si potrebbe aspettare. “Non è certo una bella notizia per le associazioni – dichiara Niki d’Angelo, delegato provinciale del Coni – Con 1.500 euro non si fa nulla, ma neanche con un finanziamento di 8mila euro una società sportiva può sopravvivere. Non sono d’accordo sull’erogazione dei contributi a pioggia, – continua d’Angelo – mentre appoggio l’idea del finanziamento di progetti, come fanno altri Enti, ad esempio Regione Lombardia. Noi vorremmo che il Comune puntasse sull’impiantistica, creando nuove strutture e riqualificando quelle esistenti. Questo è il grande investimento che chiediamo”.