(ANSA) – PRATO, 11 DIC – Al deposito Eni di Calenzano era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. E’ quanto risulta dai primi accertamenti della procura di Prato a poco più di 48 ore dall’esplosione nell’area pensiline di carico. La procura indaga sulle modalità della manutenzione riguardo all’innesco dell’esplosione. Dai primi rilievi tecnici, inoltre, nell’impianto non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l’esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. La procura di Prato conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. Intanto l’intero deposito è stato posto sotto sequestro per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio. Eni, si apprende da fonte inquirente, ha chiesto di intervenire per smaltire correttamente acque potenzialmente inquinanti, ma tutta l’attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione carburanti "deve restare ferma" fino a che sarà necessario. Dalle prime indagini emerge anche un allarme lanciato da un operatore alle ore 10:21 minuti e 30 secondi su un’anomalia "tant’è che si è allontanato e si è messo in salvo la vita" dall’imminente stato di pericolo. (ANSA).