“A Como anche i morti pagano la Tari”: la portavoce di Europa Verde a Como, Elisabetta Patelli, attacca l’amministrazione Rapinese sulla gestione del pagamento della tassa rifiuti. “Ricordiamo tutti la guerra dichiarata dal sindaco a quelli che lui ha definito i “furbetti” della spazzatura – dice Patelli – Rapinese ha detto di voler non solo incrementare le entrate comunali, ma soprattutto garantire equità tra i cittadini. Peccato che il Regolamento tuttora in vigore (mai modificato) e che gli uffici applicano produca il contrario. Su ogni avviso di pagamento si legge “per le utenze domestiche, rilevano sia le superfici, sia il numero dei componenti il nucleo familiare, come risultante all’anagrafe dei residenti alla data del 1° gennaio di ogni anno”. Ciò a prescindere da documentate variazioni da parte degli utenti e nonostante i dati anagrafici aggiornati siano automaticamente disponibili, in tempo reale, agli Uffici comunali stessi”.
Come scrive Patelli, “a pagare per tutto l’anno in corso sono anche coloro che muoiono dal 2 gennaio in avanti. Analogo trattamento per il componente di un nucleo familiare residente a Como che dal 2 gennaio sposta la residenza in un altro Comune, ad esempio un figlio che va a vivere da solo”. “Viceversa – continua l’esponente di Europa Verde – si favorisce l’evasione della Tari da parte di tutti i nuovi nati dal 2 gennaio. Se in una famiglia nascono tre gemelli il 2 gennaio, questi non pagano fino all’anno successivo, anche se producono moltissimi rifiuti e se per loro è stato attivato un servizio gratuito di smaltimento pannolini, a carico di tutti i contribuenti. Analogo favore a tutti i nuovi residenti che entrano in un nucleo familiare preesistente a Como. Questo regolamento – conclude Patelli – potrà servire ad alleggerire il lavoro degli Uffici, ma questo avviene a scapito di una parte dei contribuenti”.