(ANSA) – ROMA, 03 DIC – Passa al plenum del Csm la proposta sulle nomine delle figure apicali degli uffici giudiziari che lascia maggiore discrezionalità all’organo di autogoverno della magistratura. La proposta, sostenuta in un’inedita alleanza da Area (la principale corrente progressista) e Magistratura indipendente (storicamente filo governativa), apporterebbe dei correttivi ma sarebbe però basata su una logica che si muove nel perimetro della tradizione, conservando maglie larghe sulle nomine proprio nel riconoscimento dell’autonomia del Csm. Come spiega una nota del Consiglio, il Testo unico sulla dirigenza giudiziaria "individua i requisiti per il conferimento e la conferma degli incarichi direttivi e semidirettivi negli uffici giudiziari sulla base del merito e delle attitudini". "All’esame dell’Assemblea plenaria sono state sottoposte dalla Quinta Commissione due proposte, nell’intento condiviso di assicurare merito e trasparenza nel conferimento degli incarichi. La proposta 1, presentata dai consiglieri Ernesto Carbone, Maurizio Carbone ed Eligio Paolini, si concentra sui criteri di esperienza specifica senza attribuzione di punteggi agli aspiranti superando la distinzione tra indicatori generali e specifici. La proposta 2, presentata dai consiglieri Domenica Miele e Michele Forziati, opta per la valutazione degli aspiranti secondo punteggi, con una griglia definita in relazione ai parametri di legge". "All’esito della discussione l’Assemblea plenaria ha approvato a maggioranza, con emendamenti, la proposta 1, con 16 voti a favore, 14 contrari e l’astensione del vice presidente". (ANSA).