(ANSA) – NUORO, 03 DIC – Tredici assoluzioni perché il fatto non sussiste. Sono le prime richieste sollecitate oggi a Nuoro dai pm Ireno Satta e Simona Desole al maxi processo per le morti e le presunte omissioni legate all’alluvione che il 18 novembre 2013 quando il passaggio del ciclone Cleopatra – 19 vittime in tutta la Sardegna – devastò il Nuorese e la Baronia, causando il decesso dell’ispettore di polizia, Luca Tanzi, e della pensionata di Torpè, Maria Frigiolini. Complessivamente sono 59 gli imputati tra amministratori e dirigenti di enti pubblici e rappresentanti di diverse imprese locali. Dopo 4 ore di requisitoria, è stata chiesta l’assoluzione per l’ex presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu, gli allora assessori Franco Corosu e Paolo Porcu, i tecnici Pasquale Floris, Paolo Marras, Maria Lucia Fraghí, Gavino Canu, Antonio Consolato Gaddeo e Renzo Ristori, e i dirigenti dell’Ente Foreste Carlo Masnata, Gavino Diana, Paolo Botti e Annamaria Pirisi. Tutti sono accusati a vario titolo di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. Tre i filoni d’indagine poi riuniti e confluiti nel processo: il crollo del ponte di Oloé sulla statale che collega Oliena a Dorgali, in cui perse la vita Luca Tanzi, l’esondazione della diga di Maccheronis, che intrappolò in casa Maria Fragolino, morta annegata, infine il cedimento del ponte sul rio Sologo a Galtellì. Durante la discussione, la pubblica accusa ha sottolineato il "difetto di coordinamento da parte della Protezione civile a livello regionale, ragione per cui un piano provinciale, senza il piano regionale, non avrebbe potuto evitare i danni e le tragedie". (ANSA).