Operai e tecnici al lavoro per la suddivisione degli spazi del nuovo blocco operatorio e la realizzazione degli impianti. Terminata la costruzione dei due piani sopra al Pronto Soccorso, la nuova piastra chirurgica dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù comincia a prendere forma. Come è emerso dal sopralluogo effettuato oggi dalla Direzione dell’Asst Lariana, la ditta aggiudicataria dell’appalto, la Seli Manutenzioni Generali di Monza, sta provvedendo ad erigere le pareti principali dell’area che ospiterà le tre sale operatorie, più una da completarsi in tempi successivi, una sala preparazione e risveglio pazienti, locali tecnici e per il personale, spogliatoio, magazzini e una nuova centrale di sterilizzazione, adiacente al blocco.
Inoltre, questa prima tranche di lavori prevede il completamento della copertura dell’edificio entro la prossima settimana e anche la predisposizione e il posizionamento degli impianti elettrici (quadri, prese, cavi, illuminazione, ecc.) e meccanici (canali per la ventilazione, tubi per acqua calda e fredda e gas medicali, ecc.). Questi ultimi saranno posizionati al secondo piano. Ogni sala operatoria sarà dotata di un impianto di condizionamento e ventilazione indipendente, così come la centrale di sterilizzazione, dove si lavano, preparano e impacchettano i ferri chirurgici, in modo che si possano regolare temperatura e umidità secondo i parametri prescritti dalle normative.
Per la costruzione della nuova piastra è stato necessario un investimento di 3 milioni di euro dello Stato e 200mila dalla Regione. Inoltre, Regione Lombardia ha stanziato per il presidio di via Domea 2 milioni 26mila euro per la costruzione di ponti e passerelle di raccordo fra gli edifici “G”, “O” e ”P”, ai fini antincendio, per l’adeguamento antincendio e antisismico degli edifici “G”, “M” “P” e per la realizzazione di una centrale antincendio.
Un ospedale in continua trasformazione
Il Sant’Antonio Abate è un presidio che negli ultimi anni, a partire dal 2011, è stato rivisto sia da un punto di vista organizzativo che edilizio. Dal primo punto di vista è stato riorganizzato secondo il criterio dell’intensità di cure. L’edificio “M” è dedicato alle degenze mediche, chirurgiche, pediatriche e alla rianimazione operative tutto l’anno h24 per pazienti acuti. Il padiglione “E”, invece, ospita attività di Day Hospital, Day Surgery e Week Surgery. Il “P”, infine, oltre a essere è la sede del Poliambulatorio, la Riabilitazione Cardiorespiratoria e della Degenza per pazienti Subacuti.
Da ricordare poi che nell’ospedale sono stati ristrutturati, tra l’altro, il vecchio Blocco Operatorio per un investimento di 450mila euro, il reparto di Medicina (110mila euro), i locali ex 118 adiacenti al Pronto Soccorso per le visite dei pazienti con codici a bassa gravità e resi più accoglienti gli spazi comuni, come nel Poliambulatorio e in Radiologia. L’ipotesi allo studio una volta terminato il nuovo blocco operatorio è quella di trasferire nell’attuale settore chirurgico l’Endoscopia e la Procreazione Medicalmente Assistita.
Inoltre, è stato realizzato nell’edificio “M” un nuovo blocco ascensori con un montalettighe e un ascensore) per un costo di 700mila euro. Inoltre, è stato adeguato un ascensore nell’edificio “A” a servizio della cucina. Sono stati effettuati lavori anche nella cucina (adeguamento spogliatoi) e nella mensa al piano seminterrato (realizzazione nuovi bagni) e trasferiti alcuni servizi come la Cardiologia Servizi e la Direzione di presidio (Palazzina ex asilo).
La Direzione ha anche provveduto ai concorsi e alla nomina dei primari alla guida delle strutture complesse di Medicina, Pronto Soccorso e Radiologia dopo il pensionamento dei rispettivi direttori.
Tecnologie
Al Sant’Antonio Abate è in arrivo un ecografo di ultima generazione, il top della gamma in questo ambito. L’aggiudicazione della gara dell’apparecchiatura per la Radiologia si svolgerà domani con l’apertura delle buste con le offerte delle ditte partecipanti. Per la consegna sono necessari circa 45 giorni.
Il nuovo ecografo, del valore di circa 160mila euro, è dotato di sonde e software per lo studio superficiale e profondo dei distretti corporei (ad esempio, mammella e addome), dei tronchi sovraortici, delle vene e delle arterie degli arti superiori e inferiori. Un settore, quello della Diagnostica per immagini, potenziato anche con l’assunzione di due nuovi radiologi.
Il presidio, sul fronte delle dotazioni, ha inoltre ricevuto recentemente in dono una tac grazie a Cassa Rurale e sono state acquisite una diagnostica radiologica digitale (205mila euro) e una colonna endoscopica per la Chirurgia (80mila euro).