(ANSA) – GENOVA, 26 NOV – Un patteggiamento, un processo ordinario e 25 richieste di messa alla prova. E’ quanto emerso nel processo a carico di professore di liceo e 26 studenti di Economia accusati di copiare agli esami. Uno degli allievi ha patteggiato una condanna a tre mesi convertiti in 180 ore di lavori di pubblica utilità. I 25 dovranno presentare il progetto di messa alla prova che verrà poi sottoscritto all’udienza del 10 aprile. Inoltre dovranno risarcire l’Università, che si è costituita parte civile, con una offerta congrua riparatoria del danno. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Francesco Cardona Albini, il docente aiutava i ragazzi suggerendo le risposte degli scritti via WhatsApp e scrivendo le tesine per loro. Le indagini erano partite a marzo dell’anno scorso. In un primo momento erano stati indagati l’allora insegnante delle superiori all’Eugenio Montale e dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Pra’, Luca Goggi, e 22 studenti, Nel corso delle indagini il numero era arrivato a 30 ma dopo la chiusura delle indagini il pm ne aveva stralciati tre. Tra i giovani a processo anche i figli di alcune importanti famiglie genovesi, imprenditori e manager, dirigenti pubblici e politici. Secondo quanto ricostruito dalla procura e dalla finanza l’insegnante da casa sua suggeriva via WhatsApp alcune risposte d’esame agli studenti. In più, scriveva loro le tesine alla fine del ciclo triennale. I finanzieri avevano trovato il professore a casa sua, cellulare in mano, mentre suggeriva ai propri ragazzi le risposte degli esami. Fra questi Ragioneria, Statistica, Economia della Mobilità Urbana, Politica Economica e Finanziaria. Nel frattempo un militare si era "infiltrato" in una sessione d’esame, e aveva avuto la conferma di come stavano andando davvero le cose. Gli episodi contestati sono avvenuti fra il 2018 e il 2019: sempre secondo gli inquirenti, ogni ora dedicata alla scrittura delle tesi costava 35 euro. (ANSA).