(ANSA) – TRIESTE, 26 NOV – Le risposte giudiziarie che le donne e i loro figli ottengono quando escono da situazioni di violenza domestica "non appaiono ancora sufficientemente tutelanti". E’ quanto emerge da un’indagine presentata oggi dal Goap, associazione che dal 1999 gestisce il centro antiviolenza di Trieste. Dal report, che ha coinvolto un campione di donne che si sono rivolte nel tempo all’associazione, emerge che tra chi ha querelato o per chi si è aperto un procedimento d’ufficio (55%) solo una minoranza (30%) ha ottenuto un provvedimento di tutela. In particolare, solo nel 31% dei casi il maltrattante è stato condannato, nel 36,6% dei casi c’è stata invece un’archiviazione. Inoltre il 15% delle donne ha ritirato la denuncia. Per quanto riguarda la tutela dei bambini, nel 72% dei casi c’è un affidamento condiviso tra genitori anche in presenza di indagini e querele. Rari (20%) i provvedimenti ablativi della responsabilità genitoriale del padre sospettato di aver agito violenza. Secondo l’indagine, le norme introdotte con la riforma Cartabia e la riforma Roccella stanno portando miglioramenti. In particolare, dopo dicembre 2023 "si nota un aumento delle misure di tutela" e sta gradualmente diminuendo il ricorso all’affidamento condiviso dei figli (52%). "I dati vanno a fotografare una risposta non ancora adeguata per le donne – ha sottolineato la psicologa Maria Grazia Apollonio – non li raccogliamo per criticare ma per aumentare la collaborazione con tribunali, forze dell’ordine e servizi sociosanitari". Per quanto riguarda gli accessi al Goap, ha riferito l’operatrice Tatjana Tomicic, le nuove donne che si sono rivolte all’associazione sono aumentate dell’11% negli ultimi 12 mesi (erano 282 al 31 ottobre 2023 contro le 312 alla stessa data 2024). Anche il totale delle donne accolte è aumentato del 30% (da 399 a 518). "Dopo il caso di Giulia Cecchettin sono di più le ragazze under 25 che si rivolgono a noi. Se dal 2009 in poi corrispondevano a circa il 15% del totale, negli ultimi mesi sono il 18%", ha concluso Tomicic. (ANSA).