Il futuro del Politeama di Como torna in consiglio comunale. Sulla vendita, sui costi e, soprattutto, sui possibili acquirenti, si è registrato un rovente botta e risposta tra il consigliere comunale di Svolta Civica, Vittorio Nessi, che ha posto diversi quesiti a riguardo, e il sindaco, Alessandro Rapinese. La prima domanda è stata diretta a fare chiarezza rispetto ad alcune notizie circolate nelle scorse settimane e cioè la possibilità che il Calcio Como sia interessato all’ex cineteatro aggiungendo poi un’altra richiesta e cioè se la giunta escluda per il futuro la modifica della destinazione d’uso su cui è basata la stima. Il primo cittadino ha replicato: “Con il Como ho parlato a più riprese, mai del Politeama. Ma sarà un’asta pubblica e quindi partecipa chi vuole, con massima trasparenza”. Sul fronte tecnico Rapinese non è sceso nei particolari si è limitato a dire che l’amministrazione dà indirizzi politici poi le firme le mettono altri. “Se rientra tra i beni in alienazione significa che si può fare”.
Nessi non si ritiene soddisfatto delle risposte fornite e poco dopo riprende le parole ponendo poi un altro tema: quello della perizia di stima che ammonta a 3.820.000 euro e riferisce di “un valore molto alto” (a fronte di quello che è stato l’acquisto da parte di Palazzo Cernezzi a circa 1 milione e 300mila) soprattutto legato alla destinazione d’uso che attualmente è “teatro, negozio, albergo e abitazione”. “Non è appetibile è un prezzo fuori mercato per questo vogliamo capire se sono possibili modifiche della destinazione” chiede ancora il consigliere di minoranza. “Quando c’è silenzio o non si sa cosa rispondere o non si vuole dire” conclude sottolineando infine “se il ricavato della futura vendita servirà per scuole, sport e cultura, allora perché non riqualificarlo in quest’ottica”.
Il piano delle alienazioni 2025 e triennio 2025-2027 discusso in aula è stato poi votato e approvato con i voti della maggioranza.
A proposito di rinascita del Politeama, nel documento di sintesi del gruppo di lavoro riunito dall’ex liquidatore Francesco Nessi per immaginare il futuro dell’edificio e ipotizzare idee progettuali su recupero e la gestione, in chiave culturale, venivano elencate più di 20 proposte da parte delle organizzazioni che hanno partecipato: da centro polifunzionale, a polo di innovazione e acceleratore di start up, da casa della letteratura ad hub artistico.