Inaugurato nel 1910 e chiuso dal 2005. Il Politeama di Como non ha raggiunto il secolo di attività. Negli ultimi anni difficoltà strutturali e finanziarie lo portarono progressivamente allo stop. Eppure lo storico cineteatro di piazza Cacciatori delle Alpi, con la sua missione di offrire cultura e spettacolo per tutti, è stato un luogo amatissimo dai comaschi.
Era il 1908 quando in città si discuteva della necessità di realizzare un teatro popolare che avrebbe ampliato l’offerta proponendo ad un pubblico più vasto e diversificato, rispetto a quello della principale istituzione teatrale, il Sociale, forme di intrattenimento differenti: dal teatro alla lirica, dal cinema al circo fino al cafè chantant. Un luogo in cui la cultura fosse alla portata di tutti. Il progetto venne affidato all’architetto Federico Frigerio che arrivò a proporre un edificio solido e moderno – grazie all’uso del cemento armato, tecnologia all’avanguardia per l’epoca – capace di rispondere alle sfide costruttive e funzionali di un teatro polivalente.
Fu inaugurato il 14 settembre del 1910 con la Boheme di Giacomo Puccini. La versatilità del Politeama sarà la chiave del suo successo per tutto il Novecento. Anche nel dopoguerra continuò ad essere un luogo di ritrovo vivo e amato. E così fu fino alla sua chiusura definitiva 19 anni fa arrivando in eredità al Comune di Como per la quasi totalità delle quote.
Da allora tra appelli e idee di riqualificazione inserite nelle diverse campagne elettorali che si sono susseguite, giace abbandonato e preda del degrado. Il Politeama è stato acquistato da Palazzo Cernezzi lo scorso anno con l’intento di farlo rinascere. Poi si è fatta largo la strada della vendita. L’ufficialità è arrivata nelle scorse settimane quando l’immobile è stato inserito dalla giunta comasca all’interno del piano alienazioni del Comune per un valore di 3 milioni e 820mila euro. Ma la struttura è un bene tutelato. Ha un vincolo architettonico che, probabilmente, lo rende poco appetibile, agli occhi di potenziati acquirenti che vorrebbero invece creare parcheggi e bed&breakfast.