Variante della Tremezzina, clima a dir poco teso attorno alla maxi opera da oltre 400milioni di euro, il cui cantiere almeno nella parte principale, cioè gli scavi, è fermo.
Oggi riunione in prefettura al termine della quale bocche cucite, nessuna dichiarazione da parte dei partecipanti. Tutto rinviato ad una nota stampa stringata che ribadisce, una volta di più, la necessità di attendere.
Il primo vertice con il nuovo prefetto di Como è stato un momento di confronto per fare il punto sui lavori ma senza, di fatto, grossi aggiornamenti. E’ tutto in stand by finchè non arriverà la decisione del Collegio Consultivo Tecnico attivato per dirimere la questione economica – punto di stallo tra Anas e Consorzio che si è aggiudicato i lavori – dello smaltimento del materiale di scavo contaminato. Il parere è atteso per dicembre. Arrivato il parere – come spiegato dalla stessa Anas ai nostri microfoni la scorsa settimana (ne parlavamo qui) – si dovrà redigere una perizia di variante, sarà più chiaro il nuovo cronoprogramma dei lavori e – si spera – la piena ripresa degli scavi attualmente fermi con l’inizio del 2025.
Alla riunione oltre al prefetto, Corrado Conforto Galli, presenti il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca e una delegazione di sindaci, oltre ai rappresentanti di Anas Lombardia.
Scavi, dunque, ancora fermi. Proseguono le altre lavorazioni nelle gallerie fin qui realizzate e quindi a Colonno nella “Comacina” e nei tunnel di servizio. Mentre a Griante è in fase di completamento il rivestimento definitivo sempre del tunnel di servizio. Rimanendo a Griante, confermata la realizzazione del passaggio pedonale alla Ca’ Bianca.
Infine Anas ha ribadito ai presenti la volontà di mantenere alta la collaborazione con gli enti locali. E qui sta, forse, l’unica novità di giornata: l’apertura alla convocazione del Tavolo di Regia di Cantiere prevedendo il coinvolgimento dei comuni interessati dalle maggiori problematiche.
Saranno, infine, programmati incontri periodici tra Anas, istituzioni territoriali per garantire aggiornamenti puntuali e affrontare “eventuali criticità – si legge – con tempestività e condivisione”. Si torna, tra le righe, a sottolineare che la comunicazione fino a questo momento è stata carente e che i comuni gradirebbero sapere prima della stampa quel che accade.