Aumentano i casi di influenza in Lombardia e anche in provincia di Como. Secondo l’ultimo report pubblicato dalla Regione, nella settimana dal 4 al 10 novembre, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali risulta in aumento rispetto alla settimana precedente e si attesta a un valore di 7,8 casi per mille assistiti. Il numero di casi stimati in Lombardia è stato di circa 84mila.
“I dati sono in crescita – spiega il primario di Malattie infettive dell’Asst Lariana, Luigi Pusterla – Si attende il picco verso Natale, comunque intorno alla fine dell’anno. Quest’anno il virus è estremamente contagioso. I sintomi sono sempre gli stessi: cefalea, stanchezza, dolori muscolari, tosse secca o grassa. A questi sintomi si possono aggiungere quelli di una sovrainfezione batterica che può portare a complicanze nei soggetti più fragili”.
Fondamentale resta l’adesione alla campagna vaccinale, che dallo scorso 1° novembre è aperta a tutta la popolazione. “Bisogna vaccinarsi – sottolinea Pusterla – Le persone fragili hanno la necessità di essere protette, ma anche le altre hanno il dovere di vaccinarsi per proteggere i più fragili. Purtroppo gli anziani, i cronici e le persone con altre patologie sono quelle che spesso ci rimettono. I dati dell’anno scorso parlano di decessi dai 2 ai 90 anni. Non c’è una fetta della popolazione che viene risparmiata – continua Pusterla – La campagna vaccinale sta proseguendo sia in ospedale sia negli ambulatori dei medici di base. Se ci vacciniamo tutti, il virus non circola”.
Il rischio è che i Pronto soccorso si intasino di pazienti con complicanze legate all’influenza. “Abbiamo già diversi casi che necessitano di ricovero – spiega Pusterla – Il consiglio, quando compaiono i primi sintomi, è rivolgersi al proprio medico di base, evitando la medicina fai da te. Non ricorrere assolutamente all’antibiotico, ma utilizzare soltanto antipiretici e antinfiammatori, riposare e idratarsi. Deve essere il medico di base a consigliare di ricorrere al Pronto soccorso se la situazione dopo tre o quattro giorni tende a non migliorare o peggiorare”.