E’ originario di Cantù Yuri Guaiana, l’attivista italiano di 42 anni dell’Associazione radicale per i diritti civili «Certi Diritti» fermato dalla polizia a Mosca. Guaiana era in Russia per consegnare alla Procura generale le firme raccolte contro il trattamento dei gay in Cecenia, sottoposti a vessazioni e persecuzioni di ogni genere. L’accusa nei confronti di Guaiana sarebbe di “manifestazione non autorizzata”. A dare la notizia è stato il segretario dell’associazione Leonardo Monaco, insieme a Marco Cappato. Benedetto della Vedova, sottosegretario agli Esteri, tramite Twitter ha fatto sapere che il Console italiano sta assistendo l’attivista.
Guaiana ha rilasciato alcune dichiarazioni a RainNews 24 in cui ha detto di stare bene e ha raccontato di trovarsi in carcere con altri quattro attivisti russi. “Non sappiamo cosa succederà adesso – ha aggiunto al telefono con RaiNews – Non abbiamo ancora mangiato e non ci hanno portato nemmeno un bicchiere d’acqua”.