Blitz della polizia nei boschi della droga tra Alzate Brianza e Albavilla. Arrestato un marocchino di 46 anni per spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, irregolare sul territorio, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa natura.
La Squadra Mobile di Como, su indicazioni del Questore Marco Calì, ha effettuato controlli a tappeto nelle zone boschive tra i comuni di Alzate Brianza e Albavilla, per alcune segnalazioni di attività di spaccio. Nel pomeriggio di ieri, gli agenti hanno circondato le zone boschive interessate, concentrandosi in particolare in un bosco di Albese con Cassano, dove il 46enne marocchino era intento a confezionare le dosi di stupefacente per poi rivenderle. L’uomo all’arrivo dei poliziotti si è dato alla fuga tra la fitta vegetazione. Gli agenti sono riusciti a recuperare il borsello nero del 46enne e poi lo hanno bloccato. Il marocchino ha però aggredito uno degli agenti, spruzzandogli sul viso uno spray urticante.
All’interno del borsello i poliziotti hanno trovato 55 grammi di cocaina, 37 grammi di eroina, 46 grammi di hashish, 1100 euro e un bilancino di precisione, oltre a materiale per il confezionamento delle dosi.
Portato in Questura l’uomo è stato identificato e arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a Pubblico Ufficiale. Il 46enne è stato portato in carcere al Bassone di Como.
Il commento del sottosegretario Molteni
Sull’arresto è intervenuto il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che in una nota scrive: “L’operazione antidroga condotta nei boschi vicino ad Albese con Cassano dalla Polizia di Stato, conclusasi con l’arresto di uno spacciatore di origine marocchina irregolare sul territorio italiano, è un’ulteriore conferma dell’efficacia della strategia messa in campo dalle Forze dell’Ordine in stretta relazione con la Questura di Como. Ringrazio il Questore Marco Calì per la precisa organizzazione dell’operazione. La particolare preparazione degli stupefacenti unitamente all’attrezzatura di precisione rinvenuta, testimoniano come la droga fosse pronta per essere immessa rapidamente sul mercato, così come il quantitativo importante di banconote sequestrate conferma l’alto numero di transazioni illegali già avvenute: tutti elementi che aumentano il valore e l’importanza dell’intervento”.