A Como la stagione turistica sembra non finire mai. In controtendenza rispetto alle prospettive nazionali, che evidenziano un ribasso del -3% per il turismo invernale, sul Lario ancora si vedono le code alla Navigazione e alla funicolare e tanti stranieri che passeggiano per il centro storico e sul lungolago.
Secondo le stime di Demoskopika pubblicate da Ansa, in Italia si prevedono 26,7 milioni di arrivi e 78 milioni di presenze, con un decremento dell’1,3% e del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La spesa turistica toccherebbe i 20,5 miliardi con un -4,4% rispetto all’inverno scorso. A pesare in particolare il calo degli stranieri.
“Sul Lago di Como, invece, la presenza di turisti stranieri offre un quadro variopinto – sottolinea Luca Leoni, presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como – In questo periodo abbiamo tantissimi arabi e francesi, ma gli ospiti dei nostri alberghi arrivano davvero da tutto il mondo. Assistiamo soltanto a un calo di presenze degli americani, che scelgono più l’estate per le loro vacanze. Alcuni hotel del Centro e Alto Lago sono già chiusi, altri hanno deciso di prolungare la stagione, mentre quelli del capoluogo resteranno aperti fino all’Epifania. Complice anche il tempo favorevole, le strutture ricettive della città di Como rilevano un’occupazione di circa il 75% nel mese di novembre – dichiara Leoni – mentre hanno una prospettiva del 47-48% per il mese di dicembre, con tendenza al rialzo. Dati superiori rispetto al 2023. Al di là della settimana di Natale, a dicembre la gente rimane in città a fare shopping, non va in vacanza”. La destagionalizzazione sta riguardando non soltanto Como, ma anche il turismo nelle altre località del Lago. “A Bellagio ad esempio – spiega Leoni – per il primo anno siamo aperti fino a domenica 17 novembre e il prossimo anno saremo aperti fino all’Epifania. Nei prossimi anni apriranno nuovi hotel a 5 stelle annuali. Serve la collaborazione di tutti. La Navigazione ci è venuta incontro, ma è necessario incrementare le corse da Como al Centro Lago, visto che si creano sempre le code. Come Associazione albergatori, inoltre, stiamo lavorando per incontrare le ville del Lago e chiedere loro di rimanere aperte. Già Villa del Balbianello lo sta facendo. Vogliamo trasformare la low season, la bassa stagione, – conclude Leoni – in slow season, la stagione lenta, con un’offerta diversa rispetto a quella estiva. Un turismo lento, dove privilegiare le passeggiate, le escursioni, le visite culturali. Stiamo facendo piccoli passi per andare in questa direzione”.