(ANSA) – PERUGIA, 10 NOV – Aveva lavorato per un periodo nella stessa ditta edile della vittima il minorenne fermato per l’omicidio di Salvatore Postiglione, dipendente di una società che si occupa di edilizia, avvenuto a Foligno all’alba del 7 novembre scorso. La polizia di Stato di Perugia, sulla scorta degli approfondimenti investigativi svolti su delega del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell’Umbria, Flaminio Monteleone, ha riferito di aver "raccolto gravi indizi di reità a carico di un minorenne, residente a Foligno, ritenuto responsabile dell’omicidio". Il delitto è stato consumato poco dopo le ore 6.00 in via Louviere, luogo che costituisce l’abituale ritrovo degli operai della ditta prima di raggiungere i cantieri edili di Perugia e Nocera Umbra. A carico del ragazzo il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell’Umbria ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto per i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e porto e detenzione ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Le indagini, sono state svolte dalla squadra mobile di Perugia e dal commissariato di Foligno. Grazie alla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti, si è accertato che il presunto omicida si è appostato nei pressi del luogo dove è avvenuta l’aggressione alla vittima per poi, al suo arrivo, compiere "l’efferato delitto", sottolinea la questura in una sua nota. Successivamente, sempre grazie alla visione delle immagini di videosorveglianza, è stato ricostruito il tragitto di fuga del responsabile fino in piazza Ubaldi nel centro storico folignate, a circa due chilometri dal luogo del delitto, dove l’indagato ha fatto perdere le proprie tracce. Gli accertamenti hanno consentito di concentrarsi sull’indagato le cui fattezze fisiche corrisponderebbero "perfettamente" a quelle dell’aggressore. La perquisizione eseguita nella tarda serata del 9 novembre nell’abitazione del minorenne aveva permesso di trovare e sequestrare gli abiti indossati in occasione dell’omicidio, le scarpe ancora intrise di sangue, un monopattino impiegato per recarsi sul luogo del delitto e per fare successivamente rientro nella propria abitazione. Il ragazzo aveva lavorato nella stessa ditta edile fino allo scorso ottobre. Sono in corso ulteriori approfondimenti relativi al movente alla base dell’omicidio comunque legati – spiega la polizia – all’ambiente lavorativo. (ANSA).