Messaggi minatori, poi le minacce con una pistola e le pretese continue di denaro. Violenze ripetute ai danni di un 21enne di Monguzzo, che dal luglio scorso è stato costretto, in più momenti, a consegnare complessivamente 1.500 euro a due uomini che lo avevano preso di mira. Dopo alcune settimane, il giovane si è rivolto ai carabinieri di Lurago d’Erba, che hanno avviato le indagini, sfociate nelle scorse ore nell’arresto dei due presunti responsabili, un 20enne italiano e un 26enne albanese residenti a Erba. Sono stati portati in carcere al Bassone con l’accusa di estorsione e rapina.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Como sulla base di quanto ricostruito dai carabinieri, ai quali la vittima si era rivolta all’inizio dell’agosto scorso.
Poche settimane prima, il 21enne era stato avvicinato dai due che, sotto la minaccia di una pistola e con più messaggi minatori si erano fatti consegnare 1.500 euro. I due si erano fatti anche consegnare dal ragazzo prima una collanina e poi l’auto, che gli era stata restituita dopo alcuni giorni.
Minacciato e ricattato, il 21enne ha denunciato la situazione ai carabinieri. I militari dell’Arma hanno perquisito le abitazioni dei due sospettati e hanno trovato una pistola giocattolo priva di tappo rosso, del tutto simile ad un’arma vera, proiettili a salve e un fucile semi-automatico da softair, riproduzione fedele di un fucile vero. Recuperata anche la catenina sottratta alla vittima.
I carabinieri hanno poi effettuato ulteriori accertamenti, acquisito i filmanti di videosorveglianza per documentare gli incontri con la vittima e analizzato le chat sui telefoni. Gli elementi raccolti sono sfociati nell’ordinanza di custodia cautelare.