(ANSA) – SULMONA, 07 NOV – Due anni di reclusione e pagamento delle spese processuali. È questa la pena (sospesa) patteggiata dall’agente penitenziario di 54 anni, inito questa mattina davanti al giudice per le udienze preliminari, Alessandra De Marco, per aver introdotto tre micro cellulari in cella, destinati verosimilmente ai detenuti del carcere di massima sicurezza di Sulmona. L’inchiesta era scattata il 25 ottobre 2022 quando un detenuto, sorpreso con tre cellulari in cella senza scheda, aveva aggredito cinque agenti penitenziari, che erano poi finiti in ospedale. In quel periodo erano stati sequestrati una ventina di telefoni dietro le sbarre. Molti era stati recapitati in carcere tramite droni. La procura , nell’aprile dello scorso anno, aveva quindi disposto accurate perquisizioni, eseguite dal personale penitenziario, che avevano portato a rinvenire tre micro cellulari in dotazione al 54 enne più uno di sua proprietà. (ANSA).