“Non si può non comunicare”, altrimenti si alimentano soltanto le legittime preoccupazioni”. Le parole dell’assessore regionale comasco, Alessandro Fermi, seguono, in ordine di tempo, quelle del sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, che aveva chiaramente detto: “Questo silenzio è una mancanza di rispetto”.
Al centro delle preoccupazioni resta il futuro della variante della Tremezzina. Atteso entro la fine ottobre il cronoprogramma aggiornato dei lavori, è noto, non è arrivato. I lavori procedono a ritmi lenti. L’assessore comasco torna, dunque, a sollecitare il ministero delle Infrastrutture. “Visto che entro ottobre erano attese delle risposte, solleciterò il ministro Salvini”. Ha detto.
All’inizio di ottobre gli esponenti del territorio amministratori, politici, sindacalisti avevano chiesto, entro la fine del mese, un nuovo cronoprogramma ad Anas e Ministero (ne parlavamo qui), il primo cittadino di Tremezzina dà un nuovo ultimatum. “Se entro la prossima settimana non succederà ancora niente, – aveva detto sabato scorso Guerra – dovremo dare atto di una mancata risposta e in quel caso non ci resterà altro che organizzare iniziative di mobilitazione”. Insomma la pazienza è ormai agli sgoccioli. La protesta era già stata programmata e poi fermata in vista della maxi riunione che aveva generato un documento condiviso. “Una comunicazione puntuale permetterebbe anche di alleggerire la tensione”. Ha concluso l’assessore regionale.
Il nodo cruciale continua ad essere economico e tecnico ed è legato allo smaltimento del materiale di scavo contaminato. Bisogna capire dove portarlo, come, e i costi delle relative operazioni, di fatto punto di stallo tra Anas e azienda incaricata dei lavori. Per dirimere la questione è stato attivato un collegio consultivo tecnico.