Se per il servizio ferroviario il mese di settembre è stato “disastroso”, secondo le parole dello stesso assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente, quello di ottobre non è stato da meno. Secondo il report mensile consultabile sul sito trenipendolari.it, soltanto sulla linea Como-Milano sono stati 622 i treni in orario o in anticipo e 1.121 quelli in ritardo o soppressi. Dunque, un treno in orario ogni due in ritardo. Le corse lo scorso ottobre hanno accumulato 9.490 minuti di ritardo, equivalenti a 158 ore, quasi una settimana.
Non stupisce questo report, visti i disagi quasi quotidiani riportati dai pendolari. Proprio per far fronte alla situazione, lo scorso 29 ottobre è stato convocato un nuovo tavolo in Regione con i vertici di Rfi, Trenord e Ferrovienord. È stato il secondo incontro sul tema, sollecitato dalla Regione dopo i numerosi disservizi degli ultimi mesi.
La giunta regionale ha chiesto un immediato cambio di passo ai gestori del servizio. Tra gli obiettivi, che dovranno concretizzarsi tra dicembre e il mese di giugno, snellire e decongestionare la rete, soprattutto nel nodo di Milano, la messa in campo di interventi concreti per limitare i disservizi e una maggiore sinergia tra le società ferroviarie, anche sul tema della comunicazione all’utenza.
Nei giorni scorsi, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale Nicola Di Marco, ha depositato una richiesta di informativa all’assessore Lucente. “Ho chiesto che l’assessore venga in Aula a riferire in merito al contenuto dei recenti incontri. – ha detto Di Marco – Mi aspetto che non si sottragga al confronto. Soprattutto in funzione del fatto che continuiamo a sentir parlare di riduzione delle corse, diminuzione delle fermate: in sostanza di una riduzione dei servizi. Settembre e ottobre sono stati mesi di passione per chi viaggia sui treni lombardi. – ha proseguito Di Marco – Una linea su quattro è risultata fuori standard, mentre è stato stimato che i disagi, fra ritardi e cancellazioni, siano stati circa novanta al giorno. Non solo, – ha concluso il capogruppo dei pentastellati in consiglio – ottenere i dovuti rimborsi è diventato quasi impossibile a causa delle nuove modalità d’accesso imposte dalla Regione”.