Secondo la Procura avevano percepito un’indennità per cecità assoluta, quando in realtà erano ciechi parziali: in un filmato della guardia di finanza, uno dei due imputati passeggiava per strada e faceva acquisti in un supermercato.
Secondo il tribunale di Como, evidentemente, questo tipo di azioni è compatibile con una condizione di grave cecità: i due imputati – Mario Puma, 67enne di Merone e Silvia Segreti 45enne di Inverigo – sono stati assolti.
La donna è stata assolta perché il fatto non sussiste. L’uomo, che compariva nei filmati della guardia di finanza, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. “E’ stato un processo lungo e corposo, siamo ovviamente soddisfatti per l’esito della vicenda – spiega l’avvocato Fabio Gualdi, difensore di fiducia di Puma – nel corso del dibattimento abbiamo sentito ance consulenti di parte che ritenevano i filmati compatibili con il limite del 3%, limite entro il quale viene riconosciuta la cecità assoluta”.
Secondo l’accusa i due avevano indebitamente percepito circa 44mila euro. L’impianto accusatorio poggiava sull’incompatibilità delle riprese video in cui si vedeva un imputato passeggiare in strada e in un centro commerciale con lo status di cecità assoluta; incompatibilità non riconosciuta dal tribunale di Como, data l’assoluzione a fronte delle richieste di condanna di otto mesi. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.