Scontro Comune di Como e Associazione Carducci, il braccio di ferro è destinato a durare. Al centro della contesa l’immobile di viale Cavallotti. Ieri alla delicata questione si è aggiunto un nuovo capitolo.
Lo sfratto programmato per il prossimo 5 novembre è stato messo in stand by. In quella data l’amministrazione avrebbe dovuto tornare in possesso dei locali di viale Cavallotti. Ma per il momento l’operazione – come detto – è in pausa perché per il giorno successivo, mercoledì 6 novembre, è in programma un’udienza in tribunale che dovrebbe vedere al tavolo le parti coinvolte: il sindaco e il legale rappresentante dell’associazione culturale fondata agli inizi del 900.
Sul tema intanto è tornato a parlare il sindaco della città Alessandro Rapinese: “Tutte queste possibilità che la legge offre di ritardare il ritorno in possesso da parte del Comune dello stabile di viale Cavallotti immagino che servano per la nostra democrazia ma francamente stanno mettendo a rischio un progetto magnifico”. Il riferimento è alla volontà dell’amministrazione di destinare i locali al Conservatorio.
“Continuerò a lottare per consegnare l’edificio a un istituto di alta formazione”, ha detto ancora Rapinese.
Nelle scorse ore sulla sospensiva era intervenuta Maria Cristina Forgione, avvocato e presidente del Carducci: “Si tratta di una possibilità ulteriore per provare ad andare avanti nella trattativa perché l’unico percorso è la mediazione con responsabilità” ha concluso sottolineando come sia possibile trovare un accordo.
La questione che riguarda l’edificio di via Cavallotti a Como è delicata e complessa e da mesi prosegue il botta e risposta non solo tra le parti coinvolte ma anche nel mondo della cultura e della politica cittadina.