Nell’animato scontro tra Comune di Como e Associazione Carducci subentra ora un altro tassello. Lo sfratto programmato per il prossimo 5 novembre è stato messo in stand by. In quella dato l’amministrazione avrebbe dovuto tornare in possesso dei locali di viale Cavallotti. Ma per il momento l’operazione è in pausa perché per il giorno successivo, il 6 novembre, è in programma un’udienza in tribunale che dovrebbe vedere al tavolo le parti coinvolte: il sindaco e il legale rappresentante dell’associazione culturale fondata agli inizi del 900. A spiegare questo nuovo passaggio è proprio Maria Cristina Forgione, avvocato e presidente del Carducci che ha presentato un provvedimento sulla cosiddetta “possessoria” come era stato suggerito già nell’ordinanza di rigetto – spiega – poi nel frattempo è stato notificato l’atto di sgombero con il tentativo fallito di liberare i locali”.
“Prendo questa sospensiva come una possibilità ulteriore per provare ad andare avanti nella trattativa perché l’unico percorso è la mediazione con responsabilità” conclude Forgione che comunque sottolinea come sia possibile trovare un accordo. “L’edificio – spiega – può continuare a ospitare la nostra associazione e può convivere con il conservatorio, come nelle intenzioni del Comune che proprio al conservatorio ha destinato i locali, e alcune aule possono essere ulteriormente destinate ad altre associazioni culturali”. “Non abbiamo mai voluto fare la guerra al Comune, il nostro obiettivo è che non sparisca l’associazione” dice infine Forgione che auspica di arrivare a una distensione nei rapporti.
La materia è complessa e da mesi prosegue il botta e risposta non solo tra le parti coinvolte ma anche nel mondo della cultura e della politica.
Fratelli d’Italia: “Disponibili a facilitare un confronto tra le parti”
E proprio dalla politica arriva oggi l’intervento, con l’intento ancora una volta di mediare, da parte del presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari. “Comprendiamo – scrive – l’importanza per l’amministrazione di garantire una gestione trasparente degli spazi pubblici, ma riteniamo fondamentale considerare anche il valore storico e sociale che l’associazione rappresenta. Esortiamo il Sindaco – conclude Molinari – a esplorare ogni possibile via per una mediazione che rispetti sia le esigenze amministrative sia i diritti consolidati dell’Associazione Carducci. Ci rendiamo disponibili a facilitare un confronto tra le parti”.