(ANSA) – RIO DE JANEIRO, 18 OTT – "Gli indagati hanno fornito decine di risultati sbagliati (falsi positivi e falsi negativi) per l’HIV, anche nei test effettuati su bambini". Con questa accusa il pubblico ministero Elisa Ramos Pittaro Neves, della Procura di Rio de Janeiro, ha deciso di prorogare la custodia cautelare in carcere delle quattro persone coinvolte nel caso del laboratorio PCS Lab Saleme, da settembre al centro di uno scandalo senza precedenti in Brasile. Ramos Pittaro Neves ha sottolineato "il totale disprezzo per la vita di un numero imprecisato di persone, spinte dall’avidità e dal profitto, capaci di ignorare l’entità del danno derivante dal loro comportamento criminale, cosa senza precedenti in Brasile". La giudice Aline Abreu Pessanha ha confermato il mantenimento della cautelare in carcere per altri 5 giorni, "essenziale per il proseguimento delle indagini". Secondo quanto reso noto dal quotidiano O Globo, sei persone sono risultate positive all’HIV dopo aver ricevuto organi trapiantati nello stato di Rio. Il laboratorio PCS Lab Saleme era responsabile del test sui donatori e ha presentato risultati negativi per l’HIV di due donatori (di rene, fegato, cuore e cornea) che invece erano sieropositivi. Uno dei sei pazienti infetti dopo il trapianto è morto e le cause del decesso sono in fase di accertamento. Il laboratorio PCS Lab Saleme ha firmato tre contratti con il governo di Rio per un totale di 2,82 milioni di euro (17,5 milioni di reais), due senza gara d’appalto per motivi di "urgenza". Walter Vieira, uno dei soci del laboratorio PCS Lab Saleme detenuto, è sposato con la zia del deputato e da gennaio a settembre 2023 segretario alla Sanità di Rio, Doutor Luizinho, del partito Progressisti (Pp). Il figlio di Vieira, anche lui socio del laboratorio, ha firmato i tre contratti con il governo dello Stato di Rio. (ANSA).