L’Italia e la Svizzera controlleranno insieme il Lago di Lugano e il Maggiore a partire dal prossimo anno. Un presidio congiunto sull’acqua, come già avviene con le pattuglie miste che vigilano nelle zone del confine tra Como e il Ticino. In vista dell’attività, è stato avviato un percorso di formazione congiunto che coinvolge le forze dell’ordine della Penisola e della Confederazione Elvetica.
Il nuovo servizio sarà attivato con l’obiettivo di potenziare i controlli frontalieri e aumentare la sicurezza delle zone di confine. L’intesa tecnica per consentire l’entrata in servizio delle “pattuglie navali” è stata sottoscritta nei mesi scorsi dal Servizio interforze per la cooperazione internazionale di polizia del ministero dell’Interno italiano e dall’omologo organismo elvetico.
Ai pattugliamenti prenderanno parte, per l’Italia, le unità navali del reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Como, dei carabinieri e della polizia di Stato, mentre per la parte svizzera saranno impiegate le motovedette della polizia cantonale ticinese. Le pattuglie controlleranno le imbarcazioni che navigano sui laghi dove è presente il confine di Stato, per prevenire e reprimere comportamenti illeciti. Potranno, inoltre, essere eseguiti soccorsi in caso di incidenti e situazioni di emergenza.
Nei giorni scorsi, nella base aerea di Locarno e al porto di Magadino, in Svizzera, sono state programmate attività di formazione per garantire un addestramento omogeneo agli equipaggi italiani e svizzeri delle unità navali che opereranno sui Laghi di Lugano e Maggiore.
Per l’Italia erano presenti militari delle sezioni operative navali della guardia di finanza, agenti della polizia di Stato e carabinieri. Per la Svizzera hanno partecipato equipaggi della polizia del Canton Ticino e dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini. Le fiamme gialle hanno schierato anche la vedetta costiera V.3005, in dotazione alla sezione operativa navale Lago Maggiore.