(ANSA) – ROZZANO (MILANO), 14 OTT – Una serie di minacce via web sarebbero arrivate, secondo indiscrezioni, su alcuni profili social della famiglia di Daniele Rezza, il 19enne reo confesso dell’omicidio di Manuel Mastrapasqua, di 31 anni, ucciso a coltellate per rapinargli delle cuffie wireless nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, a Rozzano (Milano). I Carabinieri, che indagano sul caso, hanno attivato una vigilanza dinamica, che consiste in una attenzione particolare su una persona o un obiettivo con frequenti passaggi di pattuglie. Ufficialmente il provvedimento è scaturito da valutazioni di ordine pubblico, a causa cioè della sovraesposizione mediatica della famiglia, ma avrebbero contribuito anche una serie di commenti insultanti, anonimi, all’indirizzo del padre dopo che la madre della vittima aveva condannato pubblicamente l’atteggiamento collaborativo del padre di Rezza, che lo avrebbe accompagnato alla stazione, come emergerebbe dalle indagini, a prendere il treno che lo doveva portare all’estero in uno sconclusionato piano di fuga. "Rozzano non perdona questi gesti – dice un residente delle case popolari della cittadina alle porte di Milano – ci si prende tra persone di strada, ma non si ammazza un ragazzo per bene". "La mala ha le sue regole – gli fa eco un avventore in un bar – se fossi in lui me ne starei alla larga per un po’". "Se a ucciderlo fosse stato un extracomunitario – dice una donna in viale Romagna, la strada dove è stato aggredito Manuel – uno dei tanti che spacciano, ieri sera non ci sarebbe stata una fiaccolata, ma una caccia all’uomo". (ANSA).