Piana di Muggiò e area Ticosa, nessuna certezza sui tempi di realizzazione di due dei progetti principali per la città di Como, tra i punti qualificanti del programma dell’amministrazione comunale. In entrambi i casi, Palazzo Cernezzi ha scelto la strada della collaborazione con i privati ma l’iter, per quanto formalmente avviato, procede a rilento.
Lo stesso sindaco del capoluogo Alessandro Rapinese non si sbilancia sui tempi. “Parliamo di opere grosse, che cambieranno la storia della città – ha detto il primo cittadino – Non voglio sbagliare, non mi interessa correre ma essere certo che, quando si comincerà, si possa concludere il percorso nel più breve tempo possibile”.
Al progetto del nuovo centro polisportivo che dovrebbe sorgere a Muggiò, sulle ceneri della piscina e del palazzetto chiusi e abbandonati da anni, fa riferimento la sentenza del Tar, Tribunale amministrativo della Lombardia, che accoglie il ricorso dei giostrai contro la drastica riduzione dell’area del luna park. Nel documento viene citata la proposta di partenariato pubblico privato per riqualificare l’area. Viene però anche evidenziato come, dopo la comunicazione al Comune della società privata di voler presentare una proposta, che risale al 7 maggio scorso, non è stato poi formalizzato un progetto di fattibilità tecnica ed economica, indispensabile per procedere alla dichiarazione di pubblico interesse e quindi all’avvio dell’iter.
“Ci sono stati dei passi avanti ma stiamo aspettando l’ultima parte della documentazione per poi partire – ha detto Alessandro Rapinese – Abbiamo un operatore di primo piano che sta credendo e investendo per fare una proposta di qualità e per fare una proposta di qualità serve tempo. Stiamo aspettando che consegnino il piano, ma sono tempi che non posso decidere io. Ricordo che parliamo di un progetto di svariate decine di milioni di euro, mi interessa che quando si inizierà si concluda il percorso nel più breve tempo possibile”.
Il progetto a cui il sindaco fa riferimento arriva da una società dell’energia mai resa nota, così come sull’intervento, che avrebbe un valore di 40 milioni di euro, è sempre stato mantenuto il più stretto riserbo.
E’ stato invece presentato ufficialmente nel gennaio scorso il progetto di riqualificazione dell’area Ticosa depositato da Acinque. Il Comune però ha poi chiesto una revisione del piano economico finanziario. Il nuovo documento era atteso entro luglio, ma il termine è poi slittato e ad oggi non ci sono certezze sulla nuova tempistica. “Ticosa come Muggiò – ha sottolineato il sindaco – Preferisco avere fasi interlocutorie chiare e nette e approfondire e correre poi dopo, quando si partirà davvero”.