L’atto (forse) decisivo c’è ma è arrivato troppo tardi: nessuno potrà approvarlo definitivamente prima delle elezioni comunali. E così, per vedere l’ex Padiglione Grossisti del Mercato Coperto rinascere – ma a questo punto sarebbe meglio dire nascere – bisognerà aspettare ancora mesi. Forse un anno.
L’ultimo capitolo di una storiaccia che si trascina inconcludente da oltre un lustro, con un imponente e finora inutile lavoro di ristrutturazione costato oltre 2 milioni di euro, ha anche un sottofondo vagamente beffardo, perché gli uffici di Palazzo Cernezzi hanno effettivamente preparato il documento fondamentale per poter sperare che l’ala ristrutturata possa aspirare a un futuro diverso dal deserto attuale. Ma quel documento, che tecnicamente è una delibera che dovrebbe togliere il padiglione dalle aree mercatali soggette a una miriade di vincoli per renderne più facile una concessione in blocco o in parte ai privati, sarà forse approvato da questa giunta prima delle elezioni ma sicuramente non approderà in consiglio comunale, da oggi e fino al voto riunibile solo per urgenze. E senza il passaggio in aula, la tanto attesa novità resterà lettera morta.
Di fatto, dunque, senza poter essere messo sul mercato con meno vincoli e lacciuoli, il padiglione è destinato a rimanere vuoto e inutilizzato almeno fino al prossimo autunno. Ma più facilmente fino al 2018, tra tempi tecnici e politici. Se così fosse, il progetto di recupero del padiglione ex grossisti, nato con la giunta Bruni e dopo aver attraversato l’intera giunta Lucini, sarà nelle mani della giunta di Mister X. C’è da sperare che sia la volta buona