(ANSA) – MILANO, 04 OTT – Nei giorni scorsi, il "Pool Anti Truffe" della Procura di Milano – composto da personale della Polizia di Stato e della Polizia Locale di Milano, sotto la direzione dei magistrati del VII Dipartimento – ha dato esecuzione, in stretta collaborazione con il Commissariato di Scampia a Napoli, a una custodia cautelare in carcere nei confronti di un 42enne pregiudicato residente in provincia di Napoli accusato del reato di truffa aggravata ai danni di una persona anziana a Milano. Lo ha comunicato la Questura di Milano. "In particolare, un complice dell’arrestato contattava telefonicamente la vittima, fingendosi collega di lavoro del figlio, informandola di trovarsi nella sede centrale delle Poste, insieme al figlio e al nipote. Il truffatore proseguiva affermando che il nipote avrebbe dovuto pagare la somma di 6 mila euro per l’acquisto di un televisore e un cellulare da un sito finlandese. Tuttavia, secondo l’interlocutore, il figlio era impossibilitato ad effettuare il pagamento poiché l’ufficio postale in cui si trovavano non accettava assegni circolari a causa della guerra in Medio Oriente. Pertanto, la vittima avrebbe dovuto consegnare, a garanzia, denaro e gioielli. Al fine di rendere credibile il racconto, interveniva un complice, che in lacrime fingendosi il nipote, implorava aiuto per evitare guai giudiziari. Per impedire che la vittima contattasse i suoi veri familiari, quest’ultima riceveva una successiva telefonata da un individuo che spacciandosi per Maresciallo dei Carabinieri, affermava di essere presente nell’ufficio postale insieme ai suoi parenti. A seguito di questa falsa rappresentazione della realtà, l’anziana, fortemente preoccupata per la sorte del nipote, consegnava i suoi gioielli all’uomo colpito dal provvedimento restrittivo il quale, avallando la versione dei suoi complici telefonisti, si presentava prontamente, presso la sua abitazione". La Polizia di Stato richiama l’attenzione di tutti, e in particolar modo gli anziani, nel diffidare di quanti, nel corso di telefonate concitate, si presentano come parenti, operatori di polizia, pubblici ufficiali o avvocati, segnalando pericoli incombenti e chiedendo la consegna "a mano" di denaro o gioielli, invitando a chiamare subito il 112 e i propri parenti. (ANSA).