(ANSA) – ROMA, 03 OTT – Nasce la fondazione Tina Lagostena Bassi contro la violenza alle donne. Una fondazione che vuole ricordare i suoi 60 anni di attività come avvocata, politica e comunicatrice in difesa delle donne ma anche guardare all’oggi e al futuro delle nuove generazioni. I tre soci fondatori l’avvocata Andrea Catizone, che ne è presidente, e il figlio Raimondo Lagostena e la nipote Beba Lagostena mettono il corposo archivio di Tina Lagostena Bassi a disposizioni delle associazioni che si occupano di donne. Ad ospitare la presentazione della Fondazione alla Camera è stata la presidente delle Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonchè su ogni forma di violenza di genere Martina Semenzato. "Lagostena Bassi – ha ricordato la presidente – la trovo nella narrazione di tutta la mia commissione: ogni tanto parlo ai ragazzi giovani che stanno studiando diritto e racconto la storia dell’indipendenza delle donne dal ’46, ai nostri accessi negli uffici pubblici nel ’60, il diritto di famiglia, la riforma del ’75 e la legge contro lo stupro del ’96 e lei me la ritrovo sempre vicina. La donna che fece ‘il processo al processo’ che evidenziò la vittimizzazione secondaria già fin da allora. La domanda che ci dobbiamo fare come e cosa è cambiato nella narrazione della violenza di genere, tanto sicuramente ma tanto dobbiamo ancora fare". Raimondo Lagostena ha voluto ricordare, tra l’altro, la trasmissione sulla Rai del 1979, di processo per stupro. "Un filmato verità girato con modesti mezzi e praticamente in clandestinità nel corso di un processo svolto a Latina per un caso di violenza sessuale. La trasmissione portò nelle case degli italiani, in maniera scioccante, la realtà delle aule giudiziarie nell’affrontare i pochi casi di violenza che le vittime aveva il coraggio di denunciare e scoprirono come gli avvocati difensioni degli imputati potevano trasformare la vittima della violenza in colpevole. Quel filmato fu trasmesso in 100 paesi e diventato patrimonio dell’umanità con una speciale sezione dedicata al Moma di New York". Ma anche ricordato che la madre difese Donatella Colasanti, vittima del Circeo (presente anche il fratello Roberto alla presentazione), presentò il disegno di legge che nel ’96 mutò la violenza sessuale reato contro la morale a delitto contro la persona. Parlando della fondazione ha spiegato: "Assolutamente non vogliamo essere competitivi con le associazioni che già si occupano dei temi della difesa delle donne, anzi vogliamo dare una mano e un maggior supporto giuridico; vogliamo recuperare e valorizzare l’immenso archivio legale e di scritture di mia mamma che ho conservato in questi 16 anni dalla sua scomparsa, centinaia di fascicoli abbiamo bisogno anche di volontari che lo analizzino e lo riportino ad una utilizzazione moderna di cui c’è più che mai bisogno. Un terzo scopo fondamentale che abbiamo alzare il livello di attenzione e battaglia sul fenomeno del femminicidio, che nonostante tutto dilaga e ci dobbiamo mettere un freno". Anna Finocchiaro, presidente di Italiadecide ha sostenuto che Tina Lagostena Bassi "ha fatto l’avvocato come mai prima nessuno l’aveva fatto". La presidente Catizone ha evidenziato che si tratta di una "fondazione che mette le radici nella storia professionale di una grandissima donna ma non è una fondazione retrospettiva ma una fondazione che vuole guardare all’oggi e porsi nel futuro", mentre la nipote Beba ha ricordato, tra gli insegnamenti della nonna, ‘prima di tutto un grande senso di giustizia. Chi sbaglia deve pagare e le vittime devono essere risarcite". (ANSA).