(ANSA) – BOLOGNA, 30 SET – Il Gip del tribunale di Forlì ha disposto l’archiviazione del fascicolo, per omicidio e a carico di ignoti, del caso di Cristina Golinucci, scomparsa a 21 anni il primo settembre 1992 da Cesena. Quel giorno la ragazza aveva un appuntamento col proprio padre spirituale al convento dei cappuccini quando se ne sono perse le tracce. Si tratta della decima volta che il caso viene riaperto e archiviato e il giudice Massimo De Paoli ha deciso così, condividendo la richiesta della Procura, dopo l’udienza della scorsa settimana in cui si èera discussa l’opposizione dei familiari di Cristina, la madre Marisa Degli Angeli, assistita dall’avvocato Barbara Iannuccelli. "Fermo restando – sottolinea il Gip – che in caso di elementi di novità l’indagine ben potrà essere riavviata, senza pregiudizio per le parti coinvolte". Tra gli accertamenti analizzati ci sono quelli su Emanuel Boke, ragazzo ospite del convento sospettato in passato di essere responsabile della scomparsa, ipotesi sempre scartata. Sono state svolte ricerche in Francia e sono in corso comparazioni delle impronte digitali con un’altra persona, ricercata per reati sessuali e che potrebbe essere lui. Ma questa persona risulta irreperibile in Francia: è quindi impossibile, secondo il Gip, procedere ad una sua audizione. Non hanno portato ad esiti neppure le recenti segnalazioni arrivate alla famiglia. Né quella della donna che ha riferito che l’anziano padre, in zona Mercato Saraceno, all’epoca aveva visto arrivare un’auto guidata da un frate accompagnato da una giovane ragazza: l’anziano non ha riconosciuto in foto Cristina Golinucci. Né quella sui sacchi neri con odore sgradevole, trovati sempre nella stessa zona da un amico del padre della donna. Nessun accertamento è stato possibile fare in quel punto, a causa di una frana legata all’alluvione 2023. All’epoca era consuetudine, osserva il Gip, gettare resti di animali nei boschi ed era questo il motivo per cui chi vide la scena non vi diede peso. (ANSA).