(ANSA) – ROMA, 26 SET – Un riconoscimento per aver voluto promuovere, rafforzare e valorizzare i legami speciali con l’Italia, in particolare il Mezzogiorno. Ma anche per l’impegno internazionale nel campo dei diritti umani, nella promozione della cultura e dello sport, e nella difesa e tutela dell’ambiente. Con queste motivazioni è stato consegnato questa sera a Roma, presso la Galleria Doria Pamphilj, il premio internazionale Magna Grecia al principe Alberto II di Monaco. "I diversi viaggi che in questi ultimi anni mi hanno portato in Italia meridionale nell’ambito della rete dei siti storici Grimaldi di Monaco, hanno in larga parte contribuito – qualora ve ne fosse bisogno – ad avvicinarmi ai tanti territori che storicamente costituivano la Magna Grecia, vale a dire le odierne regioni di Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia", ha detto il principe nel ricevere il premio. "I legami tra il mio Paese e la mia famiglia e l’Italia, la sua capitale, e l’Italia meridionale in particolare sono innumerevoli e talvolta quasi immemorabili. Per tutti questi motivi, sono profondamente colpito dall’attribuzione di questo premio che sono lieto di ricevere personalmente. Lo interpreto come un riconoscimento e, al tempo stesso, un incoraggiamento a proseguire il viaggio che ho intrapreso per incontrare le genti, gli amministratori locali e le forze vitali dell’Italia meridionale. Viva la Magna Grecia, viva l’amicizia italo-monegasca!", ha aggiunto. "Questo riconoscimento è stato istituito nel 1997, ma quest’anno è la prima volta che viene assegnato in Italia", ha detto Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia in occasione della cerimonia. "Siamo molto orgogliosi di consegnare il premio al principe che nel corso degli anni ha coltivato i suoi fortissimi legami con l’Italia e si è impegnato, fin dalla sua incoronazione, nella promozione del Mezzogiorno d’Italia. Siamo fortemente convinti che gran parte della nostra cultura occidentale nasca nelle aree della Magna Grecia, ponti tra passato e presente e nuclei identitari capaci di connettere con le proprie origini sia coloro che ancora lì vivono, sia le comunità di italiani diffuse nel mondo. Ed è in tal senso che noi, come Fondazione Magna Grecia, ci impegniamo ogni giorno", ha concluso. (ANSA).