(ANSA) – PERUGIA, 21 SET – "Non mi interessa la bandiera del primo arrivato e il terreno del posizionamento ma analizzare la natura della crisi dove ci troviamo. O siamo capaci di guadagnare una massa critica in grado di cambiare le cose o non andiamo lontano. Dopo la guerra in Ucraina e il genocidio a Gaza a che punto siamo? Direi nel baratro. Cosa deve succedere in più? Bisogna quindi ribellarsi alla rassegnazione e all’indifferenza": è quanto ha affermato Nicola Fratoianni, segretario Alleanza Verdi Sinistra, nel corso del suo intervento all’"Incontro nazionale delle costruttrici e dei costruttori di pace" alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, che ha preceduto la Marcia della pace di Assisi di oggi pomeriggio. Secondo Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico, "siamo incastrati dentro un dibattito ‘armi sì armi no’ che porta solo ad un vicolo cieco perché sia chi è contro chi a favore della guerra è diventato comunque esperto di armi". "Condivido la denuncia arrivata dal palco questa mattina – ha concluso Bonafoni – perché tutto ci sembra accettabile ma occorre agire in controtendenza. Trattativa e diplomazia sono le parole da mettere in evidenza". La Marcia della pace di Assisi e l’Incontro nazionale delle Costruttrici e dei Costruttori di pace sono promossi, oltre che da Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, anche da Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, Rete nazionale delle scuole di pace, Rete delle università italiane per la pace, RUniPace, Centro di ateneo per i diritti umani "Antonio Papisca" dell’Università di Padova. (ANSA).